Operazione contro lo spaccio di droga a Palermo: 18 arresti e un network criminale smantellato

La Polizia di Stato smantella un’organizzazione criminale a Palermo, arrestando 18 persone coinvolte nello spaccio di crack, evidenziando la complessità e l’efficienza della rete di distribuzione.
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Nel quartiere Sperone di Palermo, un’operazione della Polizia di Stato ha portato alla disarticolazione di un’organizzazione criminale specializzata nello spaccio di droga. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha visto l’arresto di 18 individui, accusati di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Grazie a tecnologie avanzate e a un’approfondita attività investigativa, le forze dell’ordine sono riuscite a smascherare un’autentica rete di distribuzione di crack che, in un paio d’anni, ha fruttato guadagni consistenti.

Il modus operandi dell’organizzazione

L’organizzazione scoperta operava nel quartiere Sperone, un’area popolare e densa di abitazioni, dove i membri avevano creato un vero e proprio “take away” della droga. Le operazioni di spaccio avvenivano attraverso un sistema rigidamente organizzato, con vedette poste ai piani alti degli edifici per avvistare eventuali controlli delle forze dell’ordine. Da gennaio 2020 a dicembre 2022, le indagini hanno documentato migliaia di episodi di cessione di crack, con centinaia di clienti provenienti non solo da Palermo ma anche da comuni limitrofi e da altre province. L’organizzazione aveva messo in atto misure di sicurezza elevate, rendendo difficile per la polizia infiltrarsi e raccogliere prove.

La zona dell’attività illecita era caratterizzata da grate e cancelli che limitavano l’accesso dall’esterno, il che ha contribuito a guadagnarsi l’appellativo di “ai cancelli”. Gli investigatori hanno dovuto affrontare una serie di sfide, ma alla fine sono riusciti a posizionare telecamere di sorveglianza che hanno rivelato in tempo reale numerose cessioni di droga, documentando l’operato di un gruppo ben strutturato.

La struttura interna dell’associazione

I membri dell’associazione si distinguevano per una suddivisione ben definita dei compiti e per un rigoroso rispetto di turni di lavoro che prevedevano fasi di attività dalle 8:00 alle 18:00 e dalle 18:00 alle 2:00 di notte. Questa organizzazione interna ha facilitato il processo di vendita, con pratiche standardizzate e una gestione comune dei guadagni. Gli investigatori hanno osservato che l’associazione era in grado di incassare circa 50.000 euro mensili, il che suggerisce un’operazione proficua e particolarmente efficiente.

A riprova di questa efficienza, l’organizzazione era formata da due famiglie che, nonostante una fase di tensione interna culminata in episodi di violenza, erano riuscite a ristabilire i contatti e a continuare le loro attività illecite. Questo tipo di collaborazione familiare ha ulteriormente consolidato la rete di spaccio, creando legami di proficua complicità che hanno reso l’organizzazione ancora più capillare e difficile da debellare.

Attività collaterale e strategie di copertura

Oltre alla vendita di droga, l’organizzazione si era inventata una seconda attività di guadagno attraverso la rivendita illecita di bevande, che serviva come diversivo per giustificare l’alto numero di presenza di clienti nell’area. Molti acquirenti, giungendo sul posto, potevano sembrare semplici clienti in cerca di bibite, mentre in realtà si recavano per acquistare crack. Questo inganno ha complicato ulteriormente il lavoro delle forze dell’ordine, dato che la copertura sembrava legittima e giustificata da un elevato traffico di persone.

L’approccio sistematico e ben studiato dell’organizzazione ha comportato un’intensa attività di indagine da parte della Polizia di Stato, che ha dovuto raccogliere prove attraverso audizioni e confessioni di acquirenti, senza mai abbandonare il campo. L’operazione, della durata di circa due anni, ha evidenziato quanto sia profonda e radicata la problematica dello spaccio di droga a Palermo, rappresentando un chiaro esempio delle difficoltà che le forze dell’ordine affrontano quotidianamente nella lotta al crimine organizzato.