Il gip di Milano, Alessandra Di Fazio, ha deciso che Domenico Livrieri, accusato di aver ucciso la vicina di casa Marta Di Nardo e di averne tagliato il corpo in due parti, dovrà rimanere in carcere. La decisione è stata presa a causa della gravità dei fatti commessi e della personalità dell’imputato, già coinvolto in crimini efferati in passato. L’avvocato della difesa aveva chiesto una misura di custodia cautelare in un luogo di cura, considerando i problemi psichiatrici dell’indagato, ma il gip ha ritenuto che la custodia in carcere fosse l’unica misura adeguata.
L’avvocato Diego Soddu, difensore di Domenico Livrieri, aveva chiesto che la custodia cautelare fosse svolta in un luogo di cura, considerando i problemi psichiatrici dell’imputato. Tuttavia, il gip ha respinto la richiesta, ritenendo che la custodia in carcere fosse la misura più appropriata. La decisione è stata presa considerando la gravità dei fatti e la personalità dell’imputato, che aveva già commesso crimini efferati in passato.
Il gip di Milano, Alessandra Di Fazio, ha convalidato l’arresto di Domenico Livrieri e ha stabilito che l’unica misura cautelare adeguata è la custodia in carcere. La decisione è stata presa a causa della gravità dei fatti commessi e della personalità dell’imputato, già coinvolto in crimini efferati in passato. L’avvocato della difesa aveva chiesto una misura di custodia cautelare in un luogo di cura, ma la richiesta è stata respinta.
Il gip di Milano ha disposto che i servizi psichiatrici del carcere “aggiornino costantemente” il giudice “sulle condizioni psicofisiche” di Domenico Livrieri. L’indagato soffre infatti di problemi psichiatrici ed era già in carico a un Cps. In attesa di una nuova perizia sulla sua capacità di intendere e di volere, il gip ha stabilito che i servizi psichiatrici del carcere dovranno fornire informazioni regolari sulle condizioni dell’imputato.
Domenico Livrieri è accusato di aver ucciso la sua vicina di casa, Marta Di Nardo, e di averne tagliato il corpo in due parti per poi nasconderlo in casa. L’omicidio e l’occultamento di cadavere sono reati di estrema gravità. Il gip di Milano ha stabilito che l’imputato dovrà rimanere in carcere a causa della gravità dei fatti commessi e della sua personalità, già coinvolta in crimini efferati in passato.
In attesa di una nuova perizia sulla capacità di intendere e di volere di Domenico Livrieri, il gip di Milano ha disposto che i servizi psichiatrici del carcere forniscano informazioni regolari sulle sue condizioni psicofisiche. L’indagato soffre infatti di problemi psichiatrici ed era già in carico a un Cps. La nuova perizia sarà fondamentale per valutare la sua responsabilità penale e la possibilità di una custodia cautelare in un luogo di cura.
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