Una tragica vicenda ha scosso la comunità di Santa Cristina d’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. Francesca Romeo, dottoressa in servizio presso la guardia medica locale, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco mentre si trovava in auto con il marito, anch’egli medico. I due stavano rientrando a casa dopo il turno di notte quando sono stati avvicinati da aggressori lungo la strada che porta a Taurianova. Purtroppo, per la dottoressa non c’è stato nulla da fare, mentre il marito ha riportato una lieve ferita al braccio. Al momento, le indagini della polizia sono in corso per fare luce su quanto accaduto.
Reazioni sconvolte dalla comunità medica
Pasquale Veneziano, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Reggio Calabria, ha commentato l’agguato definendolo “allucinante” e “agghiacciante”. Conosceva personalmente sia Francesca Romeo che il marito e si chiede se l’aggressione sia legata al loro lavoro o ad altri motivi. La notizia ha sconvolto anche Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, che ha espresso vicinanza alla famiglia e ai colleghi della dottoressa.
La condanna del governatore calabrese
Il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, ha definito l’agguato “barbaro” e ha espresso la sua indignazione per quanto accaduto. Ha sottolineato l’importanza che le forze dell’ordine e gli inquirenti facciano luce sui motivi di questo attentato e assicurino alla giustizia i responsabili. Occhiuto ha anche voluto ribadire che la Calabria è una terra abitata da persone perbene che si ribellano contro i criminali e la violenza. La Giunta regionale ha espresso il suo sincero cordoglio alla famiglia della vittima, all’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria e all’Ordine dei medici.
Questo tragico episodio rappresenta un duro colpo per la comunità medica e per l’intera regione, che si unisce nel cordoglio per la perdita di una dottoressa impegnata nel suo lavoro. Ora, è fondamentale che le indagini facciano luce su questo agguato e che i responsabili vengano portati alla giustizia.