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Omicidio Giulia Cecchettin: Prima notte in carcere per Filippo Turetta senza isolamento. Ipotesi aggravanti: premeditazione e motivo abietto.
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Omicidio Giulia Cecchettin: Prima notte in carcere per Filippo Turetta senza isolamento. Ipotesi aggravanti: premeditazione e motivo abietto.

Prima notte nel carcere di Verona per Filippo Turetta, accusato di omicidio

Filippo Turetta, lo studente di Ingegneria accusato di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha trascorso la sua prima notte nel carcere di Verona. Contrariamente alle voci circolate, non è stato messo in isolamento, come ha chiarito la direttrice del carcere, Francesca Gioieni. Attualmente, Turetta è imputato di omicidio volontario aggravato e sequestro di persona. Dopo essere stato riportato in Italia da un volo dell’Aeronautica militare, è stato scortato fino all’istituto penitenziario di Verona, dove ha ricevuto la notifica dell’ordinanza di carcerazione.

Consegnato in Germania con catene alle mani e ai piedi

Quando la polizia tedesca ha consegnato Filippo Turetta alle autorità italiane a Francoforte, il giovane era stato immobilizzato con catene alle mani e ai piedi, come avviene per tutti gli accusati di omicidio in Germania. Nonostante ciò, Turetta si è mostrato calmo e collaborativo, interagendo in inglese con gli agenti di polizia tedeschi. Durante il trasferimento al carcere, è stato insultato da alcune persone che lo stavano aspettando, ma è stato rapidamente portato all’interno dell’istituto di pena.

Primo incontro con il nuovo avvocato

Nel carcere di Verona, Filippo Turetta ha avuto il suo primo incontro con il suo nuovo avvocato, Giovanni Caruso. Secondo Caruso, il giovane si trova in condizioni accettabili, ma è molto provato e disorientato. Al momento, non sono stati affrontati i dettagli della difesa materiale, ma ciò avverrà durante l’interrogatorio di garanzia che si terrà martedì davanti al giudice. Turetta non ha ancora fornito molte informazioni e non ha discusso in dettaglio i profili della sua difesa.

Rinuncia alla difesa il legale d’ufficio contestato

L’avvocato Emanuele Compagno, che era stato nominato d’ufficio per difendere Filippo Turetta, ha deciso di rinunciare al caso e ha informato immediatamente la famiglia Turetta della necessità di trovare un avvocato di fiducia. Compagno ha specificato che la sua rinuncia non ha nulla a che fare con le polemiche scaturite dai suoi video pubblicati su Youtube. In passato, Compagno aveva espresso opinioni controverse sulle donne, ma ha sottolineato che la sua decisione di rinunciare è indipendente da queste controversie. Ora la famiglia Turetta dovrà trovare un nuovo avvocato per rappresentare Filippo durante il processo.

Martedì l’interrogatorio di garanzia

Martedì, Filippo Turetta sarà interrogato dal giudice delle indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia, che avverrà dopo l’applicazione della misura della custodia in carcere. Il giudice che condurrà l’interrogatorio potrebbe essere il GIP veneziano Benedetta Vitolo, che ha emesso l’ordinanza di custodia, o un altro magistrato delegato. Turetta avrà la possibilità di scegliere se rimanere in silenzio o rispondere alle accuse mosse contro di lui. Prima dell’interrogatorio, il suo avvocato chiederà l’accesso agli atti d’indagine depositati dalla Procura per preparare eventuali ricorsi e stabilire una strategia difensiva. Se la premeditazione verrà contestata, Turetta non potrà usufruire del rito abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo della pena e potrebbe condurre all’ergastolo come pena massima.

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