Interrogatorio e autopsia: sviluppi nell’omicidio di Giulia Cecchettin
Nel carcere di Verona si è svolto l’interrogatorio di Filippo Turetta, principale sospettato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, davanti al pm di Venezia Andrea Petroni. Nel frattempo, presso l’istituto di medicina legale di Padova, è stata eseguita l’autopsia sul corpo della giovane studentessa di Ingegneria biomedica. Entrambi gli accertamenti sono fondamentali per le indagini in corso.
Durante l’interrogatorio di garanzia, Turetta ha scelto di non rispondere al gip, ma ha confessato l’omicidio di Giulia spontaneamente. Questa confessione era già stata fatta in precedenza nel carcere di Halle, in Germania, dove Turetta era stato arrestato dalla polizia tedesca dopo una fuga di mille chilometri a bordo di una Gran Punto nera. Gli inquirenti ora si aspettano una collaborazione da parte di Turetta, che fino ad ora ha rilasciato solo brevi dichiarazioni. La Procura dovrà decidere se contestare l’aggravante della crudeltà e l’interrogatorio si concentrerà sull’ipotesi di una premeditazione. Al momento, i genitori di Turetta hanno rinunciato a incontrare il figlio in carcere, in attesa di un supporto psicologico.
L’autopsia sul corpo di Giulia è stata eseguita dal medico legale Guido Viel, su incarico della procura di Venezia. Viel è un esperto che ha già lavorato su casi delicati, come l’autopsia dell’autista del bus precipitato a Mestre e sul cadavere di Albert Deda, ucciso a coltellate. Anche la difesa di Turetta e il legale della famiglia Cecchettin hanno nominato propri consulenti per seguire gli accertamenti.
La famiglia di Giulia ha scelto Stefano D’Errico, direttore di Medicina legale dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina, e Stefano Vanin, entomologo noto per i suoi lavori su casi come quelli di Yara ed Elisa Claps. Anche la difesa di Turetta ha scelto un esperto, Monica Cucci. I risultati preliminari dell’autopsia potrebbero fornire informazioni sul numero di coltellate inflitte a Giulia e sul tipo di lama utilizzata da Turetta. Sarà inoltre importante stabilire se ci sono altre ferite, come quelle causate da calci o pugni. Gli esami dovranno anche determinare se la causa della morte di Giulia è stata un fendente letale o la botta alla testa subita durante l’aggressione. Sarà fondamentale anche stabilire l’orario della morte di Giulia e se era ancora viva quando è stata caricata in macchina da Turetta.