La procura di Genova ha chiuso le indagini sul caso di Annalucia Cecere, l’ex insegnante accusata di avere ucciso Nada Cella nel maggio del 1996 a Chiavari. Secondo gli investigatori, Cecere sarebbe stata aiutata da qualcuno a lasciare la città poco dopo il delitto. Oltre alla Cecere, sono indagati anche il commercialista Marco Soracco, da cui la vittima lavorava, e la madre Marisa Bacchioni con l’accusa di favoreggiamento e false dichiarazioni al pm.
Gli investigatori della squadra mobile ritengono che Cecere sia stata aiutata economicamente da qualcuno per lasciare la città. Questa persona avrebbe pagato l’affitto di una casa in Piemonte e l’acquisto dei mobili. La donna, infatti, si arrangiava facendo pulizie a Chiavari e veniva aiutata dalla Curia. Secondo gli inquirenti, potrebbe essere stato il commercialista Soracco a fornirle i soldi in contanti, oppure le suore di Chiavari, che le davano una mano essendo una ragazza madre. Non sono state trovate tracce di passaggi da conti bancari, quindi si ipotizza un passaggio di soldi in contanti.
La procura ritiene che Cecere abbia ucciso Nada per rancore e gelosia. La donna avrebbe voluto prendere il suo posto di lavoro e il cuore del commercialista. Secondo i magistrati, Soracco avrebbe sorpreso l’assassina nel suo studio, ma insieme alla madre avrebbe deciso di non dire nulla per non attirare l’attenzione sul suo lavoro e sulla sua vita.
La procura di Genova ha concluso le indagini sul caso di Annalucia Cecere, accusata di omicidio. Gli investigatori ritengono che la donna sia stata aiutata da qualcuno a lasciare la città poco dopo il delitto. Oltre a Cecere, sono indagati anche il commercialista Marco Soracco e la madre Marisa Bacchioni con l’accusa di favoreggiamento e false dichiarazioni al pm. Secondo la procura, Cecere avrebbe ucciso Nada per rancore e gelosia, desiderando prendere il suo posto di lavoro e il cuore del commercialista.
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