Jawad Hicham, 37 anni, è stato condannato all’ergastolo per aver commesso un duplice femminicidio ad Arezzo. Nella notte tra il 12 e il 13 aprile scorsi, Hicham ha ucciso la sua compagna Sara Ruschi, 35 anni, e la suocera Brunetta Ridolfi, 76 anni, all’interno della loro abitazione in via Varchi. Sara è stata colpita con 23 coltellate, mentre Brunetta è stata pugnalata tre volte.
La sentenza è stata emessa oggi dalla Corte d’assise di Arezzo, dopo poco più di un’ora di camera di consiglio. Il presidente del collegio, Anna Maria Loprete, ha letto la sentenza. Durante il dibattimento, è emerso che Hicham, nato in Marocco ma residente in Italia da oltre vent’anni, ha commesso il duplice femminicidio a causa della fine della relazione con Sara, che era in crisi da qualche tempo.
La Corte d’assise ha accolto le richieste del pubblico ministero Marco Dioni, che aveva chiesto il massimo della pena per Hicham. Anche la parte civile, rappresentata dall’avvocato Alessandra Panduri, si è associata alle conclusioni della Procura. Inoltre, i giudici hanno riconosciuto l’aggravante per l’omicidio dei conviventi.
L’avvocato di Hicham, Maria Fiorella Bennati, aveva sostenuto che l’aggravante non potesse essere contestata, in quanto Sara aveva lasciato Hicham. L’avvocato aveva anche invocato le attenuanti generiche. Tuttavia, la Corte d’assise ha stabilito una provvisionale di 200 mila euro per il figlio 17enne e 250 mila euro per la sorellina di due anni.
Hicham, presente in aula, è stato accompagnato al carcere di Prato, dove era già detenuto. Durante l’udienza, il figlio della coppia ha dichiarato: “Giustizia è fatta per quelle due donne che hanno sofferto e hanno perso la vita. Provo sollievo per una sentenza giusta”.