Il terzo decreto sui migranti, noto come “Cutro 2”, è attualmente in discussione all’Aula della Camera. Questo decreto mira a modificare la disciplina sull’accoglienza dei minori migranti.
Una delle principali modifiche introdotte dal testo, approvato ieri dalla Commissione Affari Costituzionali e successivamente riformulato con alcuni emendamenti del relatore Francesco Michelotti (FdI), riguarda il tempo massimo di permanenza dei minori nelle strutture di prima accoglienza. In particolare, il periodo è stato esteso da 30 a 45 giorni.
Inoltre, in caso di un flusso migratorio significativo, i Centri di accoglienza potranno ospitare fino al 50% in più di persone rispetto al limite di capienza stabilito. È importante sottolineare che i minori di 16 anni saranno comunque ospitati nei centri specifici per loro, mentre coloro che hanno superato i 16 anni saranno invece ospitati nei Centri per adulti per un periodo di 5 mesi.
È interessante notare che il decreto originale prevedeva un periodo di permanenza di 90 giorni per i minori migranti non accompagnati. Tuttavia, grazie a un subemendamento presentato in Commissione Affari Costituzionali dal deputato della Lega Igor Iezzi, è stato possibile aggiungere altri 60 giorni, portando così il periodo complessivo a 150 giorni. Questa modifica è stata oggetto di contestazioni da parte delle opposizioni.
Il Governo ha richiesto il voto di fiducia per questo decreto che riforma la disciplina di accoglienza degli stranieri. La votazione si terrà lunedì 27 novembre alla Camera. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (FdI) ha presentato la richiesta di voto di fiducia a nome del governo.
In conclusione, il terzo decreto sui migranti, noto come “Cutro 2”, introduce importanti modifiche alla disciplina sull’accoglienza dei minori migranti. Queste modifiche riguardano il tempo massimo di permanenza nelle strutture di prima accoglienza e la possibilità di ospitare un numero maggiore di persone in caso di flussi migratori significativi. La richiesta di voto di fiducia da parte del governo indica l’importanza e l’urgenza di questa riforma.
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