Nuovi centri rimpatrio per migranti: scopo e posizione

Nuovi centri per il rimpatrio di migranti saranno costruiti in Italia per far fronte alla situazione degli sbarchi a Lampedusa. Il Consiglio dei ministri ha varato le misure annunciate da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio. La normativa eurounitaria consentirà un estensione del limite massimo di permanenza nei Centri per il rimpatrio (Cpr) degli stranieri non richiedenti asilo a 18 mesi. Attualmente, il limite è di 3 mesi con una possibile proroga di 45 giorni.

Il Consiglio dei ministri ha approvato anche un piano per la costruzione di nuovi Cpr da parte del Genio militare. Questi centri saranno situati in zone poco popolate e facilmente sorvegliabili. Non sono ancora state rese note le zone specifiche per la loro realizzazione, ma la premier Meloni ha indicato che dovranno essere in località a bassissima densità abitativa e facili da perimetrare e sorvegliare. L’obiettivo è evitare ulteriori disagi e insicurezza nelle città italiane.

Le nuove strutture saranno inserite nel Decreto Sud per renderle immediatamente efficaci. Saranno 6 mesi iniziali con proroghe trimestrali, riservati a coloro per cui sussistono esigenze specifiche come il mancato collaborare all’allontanamento o i ritardi nell’ottenimento dei documenti necessari da parte dei Paesi terzi.

Con queste nuove misure, il governo italiano cerca di far fronte all’afflusso di migranti e alle sfide che comporta. Si punta a creare maggiori spazi nei Cpr e a rendere più efficiente il processo di rimpatrio degli stranieri non richiedenti asilo.

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