Nuovi alberi: un investimento di 23,5 milioni di euro all’anno per beni e servizi

Nella Valle di Susa, un’area di 72 ettari devastata dagli incendi degli ultimi cinque anni, è stato avviato uno dei primi progetti finanziati dal Pnrr. Coordinato dalla Città metropolitana di Torino, l’intervento ha comportato la piantumazione di 90mila piantine in piazzole circondate dalle pietre rimosse durante le lavorazioni preparatorie. Questo ha creato una sorta di cordolo e piccole barriere per l’acqua, al fine di ripristinare la copertura arborea interrotta dal fuoco e ridurre il rischio di dissesto idrogeologico. Il progetto, realizzato in due aree dei Comuni di Mompantero e Caselette, ha avuto un costo di tre milioni di euro.

Valore economico generato: 375.949 euro l’anno

LOMBARDIA – Un bosco innovativo sulle sponde del Po

Nel comune di Dosolo, in provincia di Mantova, è stata realizzata una piantagione policiclica innovativa su un’area di otto ettari vicino al fiume Po. Grazie alla collaborazione tra Life Terra, Fondazione AlberItalia Compagnia delle Foreste e Legambiente Lombardia, sono stati piantati 10.665 alberi in modo molto fitto. Tra 10-12 anni, quando sarà necessario diradarli, il taglio e la vendita delle piante di pioppo bianco genereranno ricavi in grado di coprire i costi di realizzazione e manutenzione. Le altre specie autoctone presenti, come la Farnia, il carpino bianco e l’acero campestre, potranno svilupparsi e riprodursi, creando un bosco misto.

Valore economico generato: 41.772 euro l’anno

VENETO – Ripristinata una valle da pesca nella Laguna di Venezia

Nella frazione Lio Piccolo del comune di Cavallino-Treporti, all’interno della Laguna di Venezia, è stata ripristinata una valle da pesca, composta da aree umide e argini alberati. Negli ultimi 30 anni, l’abbandono ha portato all’interramento e alla scomparsa progressiva degli alberi, riducendo l’habitat disponibile per le specie ittiche e gli uccelli, soprattutto a causa del freddo invernale e del vento di bora. L’intervento ha previsto il rifacimento degli argini delle valli da pesca e la piantumazione di 15mila alberi su 15 ettari lungo i nuovi argini, al fine di rafforzarli e ridurre il rischio di dissesto idrogeologico che caratterizza le aree umide.

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