L’attenzione sulla salute respiratoria sta crescendo, con la recente scoperta sull’interleuchina 5 , una citochina chiave nel trattamento dell’asma grave. Le nuove terapie biologiche stanno cambiando il panorama clinico, offrendo prospettive promettenti per i pazienti. Il dottor Fulvio Braido, direttore della clinica Malattie respiratorie e allergologia dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova, discute i progressi e le sfide attuali nel trattamento dell’asma grave e della broncopneumopatia cronica ostruttiva in un recente incontro di esperti.
L’interleuchina 5 svolge un ruolo cruciale nella patogenesi dell’asma, in particolare nel contesto delle sue forme più gravi. Secondo il dottor Braido, su 100 pazienti affetti da asma grave, il 90% può trarre significativi benefici da un’adeguata terapia inalatoria. Tuttavia, il restante 10% continua a sperimentare riacutizzazioni e dipendenza da cortisonici sistemici, che compromettono la loro qualità della vita. La contraddizione alla base di questo fenomeno è un’area di intenso studio, con l’obiettivo di comprendere i meccanismi patogenetici e sviluppare trattamenti più efficaci.
Negli ultimi 20 anni, gli esperti hanno approfondito l’asma allergico, identificando marcatori e vie infiammatorie che possono essere contrastati. L’interleuchina 5 è emersa come un elemento di grande rilevanza, essendo direttamente coinvolta nelle risposte infiammatorie, in particolare attraverso gli eosinofili. Queste cellule sanguigne sono responsabili di diverse manifestazioni cliniche dell’asma. La capacità di inibire l’Il-5 consente una riduzione dell’attività e del numero di eosinofili, il che può portare a miglioramenti significativi nella gestione della malattia.
Durante l’evento “Highlights in Respiratory Diseases and Allergy” fino al 25 ottobre, i professionisti stanno presentando le innovazioni nel trattamento delle malattie respiratorie e allergologiche. Il dottor Braido ha sottolineato come, grazie alle nuove terapie biologiche, si possa ottenere un miglioramento non solo nel numero di riacutizzazioni, ma anche nella necessità di somministrare cortisone sistemico. Alcuni pazienti hanno mostrato addirittura una riduzione drastica di questi parametri, portando a una nuova era nella gestione dell’asma grave.
Oggi i medici possono aspirare a obiettivi più ambiziosi, potendo parlare di remissione clinica. Questo significa che i pazienti possono rimanere senza riacutizzazioni e senza l’uso di steroidi per un anno, con la malattia sotto controllo e una funzione polmonare stabile o migliorata. Quest’evoluzione nella terapia rappresenta un significativo miglioramento della qualità della vita per i pazienti affetti, grazie all’introduzione di trattamenti a lungo termine che iniziano in ospedale e proseguono con visite ambulatoriali e autosomministrazioni a domicilio.
Oltre all’asma, un’altra patologia di grande rilevanza discussa durante l’incontro è la broncopneumopatia cronica ostruttiva , che rappresenta la terza causa di morte a livello mondiale. Braido ha evidenziato l’importanza di riconoscere le diverse manifestazioni cliniche di questa malattia, che possono risultare da ostruzioni bronchiali croniche. Con una prevalenza del 5% nella popolazione generale, la Bpco rappresenta una sfida notevole per il sistema sanitario.
Recenti sviluppi terapeutici nel trattamento della Bpco stanno mostrando risultati promettenti, tra cui l’uso di farmaci inalatori combinati che hanno dimostrato di ridurre la mortalità e migliorare lo stato di salute a lungo termine dei pazienti. L’introduzione di farmaci biologici sta aprendo nuove possibilità di personalizzazione delle terapie, permettendo ai medici di trattare i pazienti non solo con broncodilatazione, ma anche con antinfiammatori inalatori specifici per le loro necessità cliniche.
Un tema cruciale affrontato durante l’evento è l’importanza della vaccinazione per proteggere i pazienti con malattie croniche, in particolare quelli con malattie respiratorie. Braido ha enfatizzato il rischio collegato alle infezioni virali, che possono scatenare riacutizzazioni in pazienti già vulnerabili. La protezione dai virus è fondamentale per prevenire aggravamenti nel quadro clinico dei pazienti.
La vaccinazione contro l’influenza è una componente essenziale della strategia per minimizzare il rischio di complicazioni respiratorie. Inoltre, il virus respiratorio sinciziale , tradizionalmente associato ai neonati, può causare polmoniti e riacutizzazioni anche negli adulti. Pertanto, è cruciale che i pazienti cronici siano adeguatamente informati e protetti contro tali patologie per garantire una gestione efficace delle loro condizioni respiratorie.
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