Hai in programma un viaggio in Spagna? Prima di partire devi conoscere le novità: ecco cosa non è più consentito fare.
La Spagna è una destinazione molto amata dagli italiani durante tutto l’anno. Che sia estate o inverno, alta o bassa stagione, sono tantissimi i viaggiatori che scelgono il Paese iberico come destinazione per le vacanze.
Proprio come l’Italia, la Spagna offre un’ampia varietà di possibilità per i turisti, e ognuno riesce a trovare la destinazione più adatta ai propri gusti. Qui ci sono grandi città ricche di storia, arte e architettura, shopping e divertimento, ma ci sono anche splendide mete costiere rilassanti e tranquille. Anche l’entroterra è ricco di bellezze e attrazioni, per non parlare dei viaggi “on the road” sempre più apprezzati, soprattutto dai giovani viaggiatori.
Tuttavia, proprio come per qualsiasi altra destinazione, prima di partire è fondamentale conoscere le normative di base, sia per quanto riguarda i voli che i pernottamenti. Ci sono regole che valgono a livello comunitario, ma ci sono anche normative locali che è bene conoscere prima di ritrovarsi in situazioni spiacevoli.
In Spagna, infatti, nell’ultimo anno sono state introdotte importanti novità per i viaggiatori in arrivo dall’estero, novità che è importante conoscere prima di raggiugere la destinazione. Scopriamo di cosa si tratta.
A partire dallo scorso 1° ottobre, il governo spagnolo ha introdotto alcune normative che riguardano i viaggiatori. In particolare, le nuove regole si rivolgono a chi soggiorna in hotel, bungalow, campeggi e a chi noleggia auto. Nello specifico, il governo ha stabilito che tali strutture e i servizio di noleggio dovranno trasmettere al governo oltre 40 informazioni sui clienti.
Tra le informazioni raccolte e trasmesse ci sono: il numero del conto bancario, il numero di telefono, il documento di identità e i dettagli sul noleggio dell’auto.
Tali normative introdotte negli scorsi mesi puntano ad aumentare la sicurezza nazionale, ma nascondono alcune criticità che non sono passate inosservate. Infatti, molte persone si sono dette contrariate per via dell’incertezza sulla gestione della privacy dei clienti a seguito di queste novità. Tutto questo potrebbe, secondo alcuni operatori del settore, scoraggiare i visitatori e, di conseguenza, influire negativamente sul settore turistico.
Il Ministero dell’Interno, intanto, ha posticipato l’entrata in vigore della normativa in modo da dare il tempo agli operatori del settore di adeguarsi. Inoltre, la gestione di un volume così alto di dati personali necessita anche dell’adozione di sistemi avanzati di protezione dei dati, in modo da evitare fughe di informazioni o abusi.