“Nuova Nadef: Dal taglio del cuneo fiscale al sostegno alle famiglie, scopri le misure del governo”

Il governo ha confermato il taglio al cuneo fiscale sul lavoro fino al 2024 come parte della prima fase della riforma fiscale. Inoltre, sono previsti interventi per sostenere le famiglie e la genitorialità, nonché la prosecuzione dei rinnovi contrattuali per i dipendenti pubblici, in particolare nel settore sanitario. Gli investimenti pubblici saranno confermati, con particolare attenzione a quelli previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Le politiche rimarranno invariate per quanto riguarda il finanziamento.

La Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Nadef) 2023 presentata dal governo tiene in considerazione una situazione economica internazionale complessa, l’impatto della politica monetaria restrittiva e le conseguenze della guerra in Ucraina. Le stime di crescita per il 2023-2024 sono state riviste al ribasso a causa del rallentamento dell’economia in corso. Tuttavia, il governo prevede di sostenere i redditi delle famiglie, in particolare quelle a basso reddito, grazie al taglio del cuneo fiscale sul lavoro confermato anche per il 2024. L’obiettivo rimane quello di ridurre la pressione fiscale in modo più deciso nel corso della legislatura.

L’indebitamento netto rispetto al PIL subirà un aumento, soprattutto nel 2024, ma il governo sottolinea che le misure adottate per il contenimento della spesa pubblica saranno incisive. Il rapporto debito/PIL avrà un profilo moderatamente discendente nel periodo della Nadef grazie alla programmazione dei saldi di bilancio e agli sforzi di valorizzazione e privatizzazione di alcuni asset pubblici. Inoltre, il governo prevede di tornare ai livelli pre-crisi entro la fine del decennio grazie a un saldo di bilancio favorevole e alla cessazione degli effetti negativi sul saldo di cassa dovuti al Superbonus.

Le stime di crescita del PIL sono dello 0,8% nel 2023, dell’1,2% nel 2024, dell’1,4% nel 2025 e dell’1% nel 2026. Per quanto riguarda l’indebitamento netto rispetto al PIL, il governo prevede un deficit del 5,2% nel 2023, del 3,6% nel 2024, del 3,4% nel 2025 e del 3,1% nel 2026 secondo la legislazione vigente. Nel piano programmato, il deficit sarà del 5,3% nel 2023 e del 4,3% nel 2024. Per il 2025 e il 2026, si prevede rispettivamente il 3,6% e il 2,9%. Il rapporto debito pubblico/PIL nel 2024 sarà del 140,1%.

Infine, il tasso di disoccupazione è previsto in diminuzione al 7,3% nel 2024 rispetto al 7,6% previsto per il 2023.


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