Il convegno internazionale “Sfide e priorità della professione infermieristica in Europa e nel mondo”, organizzato dalla Federazione Nazionale degli Ordini e delle Professioni Infermieristiche , ha attirato esperti e professionisti a Roma per discutere delle nuove esigenze della professione infermieristica. Margrieta Langins, consulente per la sanità e l’assistenza infermieristica presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’Europa, ha messo in evidenza l’importanza di una normativa globale per garantire la salute pubblica e la sicurezza dei pazienti in un contesto in continuo cambiamento.
Durante il suo intervento, Langins ha sottolineato come i regolamenti siano strumenti fondamentali per migliorare la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti. Fa riferimento al rapporto “Time to Act”, pubblicato due anni fa, che evidenziava l’urgenza di modernizzare le normative esistenti, adattandole alle sfide contemporanee. Secondo Langins, è essenziale evitare l’adozione di regolamenti troppo restrittivi che limitino il potenziale degli infermieri, specialmente in Italia, dove la preparazione professionale è alta. In questo contesto, la questione dell’invecchiamento della popolazione e delle crescenti esigenze in ambito sanitario possono trovare risposta nella promozione di pratiche infermieristiche avanzate. Il documento serve come guida e incentivo all’innovazione nei sistemi regolatori, suggerendo l’importanza di approcci basati sulle competenze e un’adeguata presa in carico del paziente.
Langins ha anche fatto riferimento a un altro fondamentale report, “State of the world’s nursing” del 2020, che rappresenta una delle raccolte dati più complete sui professionisti del settore. Questo documento ha contribuito allo sviluppo di linee guida strategiche per l’infermieristica e l’ostetricia, basate su evidenze concrete e sui bisogni reali della professione. Sebbene l’Europa sembri ben posizionata con ruoli avanzati in 21 Paesi, i dati rivelano che non sempre questi ruoli richiedono un titolo di laurea magistrale. Ciò evidenzia la necessità di un miglioramento nei percorsi di formazione accreditati, affinché raggiungano il livello desiderato. La questione della formazione interprofessionale, pur essendo ben sviluppata, presenta un’altra criticità: la mancanza di riconoscimento per il ruolo degli infermieri all’interno dei team sanitari.
Langins ha commentato la situazione attuale delle condizioni di lavoro degli infermieri, evidenziando che, sebbene esistano norme consolidate su salari, previdenza sociale e orari, la pandemia di Covid-19 ha rivelato lacune significative che necessitano di attenzione. È chiaro che il supporto da parte dei responsabili governativi è essenziale per apportare i cambiamenti necessari. Un altro aspetto cruciale è l’allineamento dei curricula formativi alle nuove esigenze della professione. I programmi educativi devono essere adeguati rispetto ai ruoli e alle responsabilità emergenti. Inoltre, la mobilità della forza lavoro sanitaria internazionale rappresenta un ulteriore aspetto da affrontare, dove le normative giocano un ruolo chiave per garantire condizioni di lavoro dignitose per gli infermieri migranti.
La salute digitale emerge come una tematica di crescente rilevanza, in quanto sta cambiando radicalmente il modo in cui infermieri e pazienti interagiscono. Langins ha evidenziato la necessità di utilizzare strumenti digitali di alta qualità e affidabilità per evitare risultati distorti e garantire la sicurezza del paziente. L’intelligenza artificiale, per esempio, potrebbe rendere più efficienti i processi di documentazione, contribuendo a ridurre il carico di lavoro, ma solleva interrogativi significativi riguardo all’autonomia decisionale degli infermieri.
Infine, un aspetto critico emerso è quello del burnout e della salute mentale degli infermieri, amplificati dagli stress causati dalla pandemia. È raccomandabile una maggiore attenzione a questi temi, con progetti e iniziative già avviati per affrontare le problematiche di benessere psicologico. L’OMS sta avviando un’indagine globale su salute mentale e condizioni lavorative, i cui risultati avranno un’importanza fondamentale per la futura evoluzione delle condizioni lavorative nel settore infermieristico.
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