La mancanza di aderenza alla terapia è un grande rischio per la salute cardiovascolare. Il 50% dei pazienti che non prendono i farmaci non beneficiano degli effetti positivi dei trattamenti salvavita. Questo dato è molto preoccupante, quindi è necessario educare e informare i pazienti affinché siano consapevoli dei rischi che corrono. Tutti gli attori del settore sanitario, a cominciare dai medici di medicina generale, devono fare la loro parte. È importante coinvolgere tutte le figure della catena di assistenza sanitaria.
Lo ha sottolineato Pasquale Perrone Filardi, docente di Cardiologia, direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e presidente della Società italiana di cardiologia (Sic), durante una conferenza stampa promossa da Novartis in occasione della Giornata mondiale del cuore che si terrà il 29 settembre. All’incontro hanno partecipato importanti esperti del settore, tra cui l’Associazione italiana scompensati cardiaci (Aisc) e la Fondazione italiana per il cuore (Fipc).
A partire dal 30 settembre, la Aisc e la Fipc offriranno gratuitamente la misurazione dei livelli di colesterolo in alcune piazze italiane. L’iniziativa è stata preceduta da uno screening a porte chiuse presso la Camera dei deputati, al quale hanno partecipato circa 100 rappresentanti istituzionali e funzionari.
Secondo Perrone Filardi, l’obiettivo dell’Oms di ridurre del 25% le morti dovute a malattie non trasmissibili entro il 2025 è molto ambizioso e riconosce il ruolo primario delle malattie cardiovascolari, che sono la principale causa di morte in Italia e in tutti i Paesi occidentali. “Oggi abbiamo gli strumenti per raggiungere questo obiettivo”, afferma Perrone Filardi, citando i progressi della ricerca nelle malattie cardiovascolari, i quali hanno fornito metodi farmacologici e non farmacologici efficaci per la prevenzione sia per i pazienti che non hanno mai avuto un evento cardiovascolare, sia per coloro che, purtroppo, ne hanno già subito uno. La prevenzione, secondo lui, deve iniziare dall’adolescenza e continuare per tutta la vita.