La salvaguardia del patrimonio archeologico rappresenta un imperativo non solo per la conservazione della cultura ma anche per la costruzione di relazioni diplomatiche tra i paesi. Nicola Laneri, noto archeologo, ha sottolineato l’importanza di questo impegno attivo durante la cerimonia di consegna del Premio Laurentum, tenutasi nella storica Sala della Regina della Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio. Durante il suo intervento, ha condiviso l’esperienza di un lavoro che si svolge principalmente in Azerbaijan e Iraq, evidenziando il valore della collaborazione internazionale nella tutela dei reperti storici.
L’archeologia non si limita a scavare nel passato, ma si pone come un pilastro fondamentale per la cooperazione tra nazioni. La diplomazia culturale, attraverso cui esperti come Laneri offrono le loro competenze, diventa uno strumento prezioso per il dialogo e la pacificazione. In Azerbaijan e Iraq, il patrimonio archeologico rischia di essere minacciato da conflitti, sviluppo urbano e dal traffico illecito di opere d’arte. Laneri ha evidenziato come, grazie all’appoggio delle istituzioni diplomatiche, sia possibile condurre interventi diretti sul campo, con missioni che si articolano in un arco temporale di due o tre mesi all’anno.
Le missioni archeologiche non solo contribuiscono alla documentazione e alla conservazione dei beni culturali, ma sono anche tasselli da incastonare in un mosaico più ampio: quello della pace. Riconoscere e valorizzare i luoghi di interesse storico favorisce la rinascita sociale ed economica di queste aree, creando un legame profondo tra comunità locali e il loro passato.
La XXXVIII edizione del Premio Laurentum, ospitata nella Camera dei Deputati, è stata un’importante occasione per riflettere sulle sfide e le conquiste nel campo della cultura e dell’archeologia. Un evento che non solo premia gli eccellenti nel settore, ma mette in luce anche l’importanza di far conoscere e tutelare il patrimonio storico. In questo contesto, il riconoscimento a Laneri rappresenta un tributo agli sforzi profusi nella salvaguardia di beni che appartengono a tutta l’umanità.
Il Premio Laurentum testimonia il valore del lavoro in team e della condivisione di esperienze. Gli archeologi, gli storici e le altre figure professionali coinvolte sono chiamati a fare rete, creando una comunità capace di affrontare le sfide contemporanee. La celebrazione della cultura, infatti, può riunire popoli diversi attorno a valori condivisi, richiamando l’attenzione sulla necessità di preservare il patrimonio culturale per le generazioni future.
Guardando avanti, Laneri ha affermato con determinazione il ruolo di ciascuno nel proteggere la nostra storia comune. Le missioni archeologiche in Azerbaijan e Iraq non si limitano a essere temporanee, ma richiedono continuità e impegno costante. La protezione dei siti archeologici è imprescindibile in un mondo in rapida evoluzione, dove il rischio di distruzione è sempre in agguato.
L’archeologo ha concluso il suo intervento con un forte richiamo alla responsabilità condivisa. Non si tratta solo di preservare l’eredità di un territorio, ma di affinare una coscienza collettiva rispetto ai beni culturali, rendendo tutti attori protagonisti nella salvaguardia di ciò che il passato ci ha lasciato. La missione è chiara: mantenere viva la memoria storica è un compito che va al di là delle frontiere geografiche e politiche, un vero e proprio dovere verso l’umanità.