All’ombra delle competizioni europee di calcio, si nasconde un fenomeno inquietante che coinvolge tifoserie di diverse squadre. Le risse coordinate tra gruppi di supporter hanno assunto una forma quasi rituale, con location segrete e regole ferree, simili a quelle di un film cult. La situazione è degenerata in scontri violenti, a tal punto che le forze dell’ordine sono costrette a intervenire per impedire ulteriori episodi di teppismo. L’episodio più recente ha visto coinvolti i tifosi del Manchester United e del Twente, portando a dieci arresti.
Tifosi organizzati: risse in stile ‘Fight Club’
Le risse tra tifosi non sono un fenomeno nuovo, ma ultimamente stanno riscuotendo un’attenzione particolare. Simili a quelli del film ‘Fight Club’, questi incontri clandestini sono organizzati in luoghi isolati, lontani dagli occhi della polizia e del pubblico. Le rivalità si accendono in attesa di partite ufficiali, e si traduce in scontri violenti che finiscono per oscurare lo spirito sportivo. Gli ultras del Manchester United, ad esempio, si sono vantati di aver “vinto” contro i supporter del Twente in una lotta che ha preceduto il match di Europa League, trasformando l’attesa in un contesto da battaglia.
Questo fenomeno non si limita a tychikard irriducibili del Manchester. L’anno scorso, prima di una partita tra Atletico Madrid e Feyenoord, i tifosi si erano dati appuntamento in una foresta per combattere. Questi scontri sono la prova tangibile che la cultura del tifo, in alcuni casi, può degenerare in brutalità. La scelta di aree isolate è un chiaro tentativo di eludere le autorità, ma il rischio di essere scoperti rimane costante.
La violenza e la risposta della polizia
Le autorità stanno facendo il possibile per fermare queste violenze premeditate. A Manchester, prima di un match di Europa League tra il Manchester United e il Twente, i tifosi si sono incontrati in una zona desolata di Salford per affrontarsi. La polizia ha effettuato un intervento tempestivo e ha arrestato dieci persone, ritenute ad alto rischio. Gli arresti si sono concentrati su individui tra i 20 e i 64 anni, accusati di disordini violenti, e altri arresti potrebbero seguire.
Questi episodi iniziano a sollevare interrogativi sulla sicurezza non solo per i tifosi coinvolti, ma anche per il pubblico in generale. Le forze dell’ordine, spingendosi a leggere le registrazioni delle telecamere di sorveglianza e raccogliere testimonianze, stanno cercando di mettere un freno a queste pratiche violente. E non si tratta solo di aggressioni tra tifosi, ma di un vero e proprio combattimento che infrange le regole basilari del vivere civile.
Regole e codici di condotta nelle risse
Un aspetto sorprendente di questi scontri è la presenza di vere e proprie “regole” che disciplinano le risse. Prima di ogni incontro, le tifoserie si accordano su quanti partecipanti ci saranno da entrambe le parti e sulla durata dello scontro. Non è permesso l’uso di armi: i combattimenti si svolgono a mani nude, escludendo bastoni o altri strumenti contundenti. L’intento è chiaro: ridurre l’avversario in difficoltà fisica, in un rituale che raramente cerca di mantenere un certo rispetto.
Questa “lotta leale”, come viene talvolta definita, non fa altro che perpetuare un ciclo di violenza privo di ogni logica. I social media fungono da megafono per tali eventi, con immagini di tifosi mascherati e messaggi che celebrano la brutalità, mentre le autorità cercano di contenere questa crescente anarchia. Ciò che appare come uno spirito di competizione è, in realtà, un pericoloso fenomeno di violenza che richiede un intervento robusto e deciso, al fine di proteggere non solo i veri appassionati di calcio, ma anche la comunità in generale.