“Ndrangheta: udienza ‘Radici’ e la battaglia tra le parti civili”

L'aula del Tribunale per l'udienza preliminare a porte chiuse per l'omicidio di Alice Scagni. Genova, 04 aprile 2023. (simbolica, simboliche, generica, giustizia). ANSA/LUCA ZENNARO

A Bologna, si sta svolgendo l’udienza preliminare del processo ‘Radici’ che coinvolge 35 imputati accusati di vari reati, tra cui associazione a delinquere, bancarotta, autoriciclaggio, intestazione fittizia ed estorsione. In alcuni casi, i reati sono stati commessi con il coinvolgimento della ‘Ndrangheta, usando la forza intimidatoria, l’assoggettamento e l’omertà, in particolare con le cosche Piromalli e Mancuso.

Un anno fa, la Guardia di Finanza, sotto il coordinamento del pm Marco Forte, eseguì 23 misure cautelari nell’ambito di un’indagine sugli investimenti illeciti, molti dei quali avvenuti durante la pandemia. Questi investimenti riguardavano principalmente negozi, bar e società nel settore edilizio, della ristorazione e dolciario, concentrati nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena. Tra gli imputati c’è anche Francesco Patamia, candidato alle elezioni per ‘Noi Moderati’, che ha richiesto di essere interrogato nell’udienza successiva, il 3 ottobre.

Durante l’udienza preliminare, molte associazioni si sono costituite parte civile, tra cui la Cgil dell’Emilia-Romagna, la Camera del Lavoro di Bologna, i sindacati regionali Cisl e Uil, l’associazione Libera, la Cgil di Forlì-Cesena per i lavoratori sottoposti a caporalato a Cesenatico, diverse curatele di fallimenti, l’ex portiere Marco Ballotta (vittima di minacce legate alla mafia) e altre persone che hanno subito estorsioni e usura.

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