Il narcotrafficante colombiano Angel Quiroz Martinez si trova ancora in custodia cautelare nonostante l’ordinanza di scarcerazione emessa dal Gip del Tribunale di Trieste. Questa situazione paradossale è stata creata dal fatto che le autorità colombiane non hanno ancora ricevuto notizie del provvedimento emesso dal Gip. Sono passati più di dieci giorni dalla notifica dell’atto di scarcerazione alla difesa di Quiroz, ma sembra che le autorità colombiane non siano al corrente della decisione presa in Italia.
La vicenda inizia un anno fa, quando la Dda del Friuli Venezia Giulia ha sequestrato 4,3 tonnellate di cocaina e arrestato 38 persone, tra cui Quiroz, considerato il più importante del gruppo. Dopo un anno di detenzione, alla scadenza dei termini della custodia cautelare, è stata disposta la scarcerazione da parte del Gip Casavecchia su richiesta della Procura di Trieste. Tuttavia, nonostante le richieste di estradizione delle autorità italiane, Quiroz sarebbe ancora detenuto in Colombia.
Gli avvocati di Quiroz, Federica Tartara e Alessandro Tirelli, hanno presentato un esposto al ministro della Giustizia italiano per denunciare questa situazione. Secondo gli avvocati, l’Italia non avrebbe comunicato alle autorità colombiane la decisione di scarcerazione di Quiroz. Questa situazione ha portato gli avvocati a suggerire la “sospensione” e la ridiscussione del trattato di estradizione con la Colombia, poiché ritenuto inadeguato e in violazione dei diritti umani più elementari.
La vicenda di Angel Quiroz Martinez evidenzia quindi un problema che va al di là della singola persona coinvolta. Le difficoltà nell’esecuzione delle decisioni giudiziarie a livello internazionale possono compromettere la lotta contro il narcotraffico e mettere in discussione la credibilità delle autorità giudiziarie italiane. Sarà necessario risolvere questa situazione al più presto per garantire che la giustizia venga effettivamente applicata.