Rischi di penalizzazione per il Napoli, che potrebbe perdere tre punti in classifica a causa di una possibile violazione della clausola compromissoria. La tensione legata all’elezione del nuovo presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, ha portato a un ricorso presentato dal presidente del club Aurelio De Laurentiis e da altri dirigenti, scatenando polemiche e timori di conseguenze legali.
Il ricorso di De Laurentiis e gli altri dirigenti
Le tensioni dopo l’elezione di Ezio Simonelli stanno avendo ripercussioni importanti per il Napoli. Aurelio De Laurentiis, insieme a Claudio Lotito e Urbano Cairo, ha presentato un ricorso al Tribunale di Milano. L’obiettivo del ricorso è la destituzione di Simonelli, il quale è stato eletto presidente della Lega Serie A. Il ricorso è sostenuto dalla firma del consigliere indipendente della Lega, Blandini, e dallo stesso De Laurentiis. Il fulcro della disputa si basa sulla presunta violazione della clausola compromissoria, che potrebbe portare a una sanzione di tre punti da parte della Giustizia Sportiva.
Gli autori del ricorso hanno espresso preoccupazione per l’integrità dei loro diritti, ritenendo che essi siano a rischio di pregiudizio imminente e irreparabile. A tal riguardo, hanno richiesto un procedimento d’urgenza, previsto dal codice di procedura civile, per attuare una sospensione cautelare dell’elezione di Simonelli. Nonostante le preoccupazioni, ci sono fattori da considerare: il neo-presidente ha già firmato comunicati ufficiali riguardanti i recenti turni di campionato, complicando la situazione legale.
La clausola compromissoria e le sue implicazioni
L’azione intrapresa da De Laurentiis potrebbe risultare svantaggiosa, poiché vi è il rischio che venga interpretata come una violazione della clausola compromissoria. Questa clausola stabilisce chiaramente che le controversie in ambito sportivo debbano essere risolte all’interno della Camera arbitrale, quindi rimanere nel contesto della giustizia sportiva. Qualora si voglia intraprendere un’azione legale attraverso il sistema giudiziario ordinario, è indispensabile l’autorizzazione del Consiglio federale.
La clausola compromissoria è un aspetto cruciale per mantenere l’integrità delle decisioni sportive e limitare le ingerenze legali da parte di soggetti esterni al mondo dello sport. È stata concepita per preservare la stabilità delle competizioni e garantire che le situazioni fredde siano risolte in modo tempestivo e senza eccessivi ritardi, permettendo così il regolare svolgimento delle attività sportive.
Ritiro del ricorso e posizione del Napoli
In un giro di eventi sorprendente, De Laurentiis ha ritirato il ricorso, affermando che la sua azione non costituirebbe una violazione della clausola compromissoria, in quanto considera Simonelli non tesserato. Tuttavia, il Codice della giustizia sportiva è chiaro riguardo all’applicabilità della norma a chiunque eserciti attività “rilevanti per l’ordinamento federale”.
Nonostante il ritiro del ricorso, il Napoli mantiene una posizione cauta. I dirigenti del club continueranno a monitorare la situazione con attenzione. Infatti, i rischi di penalizzazione non sono completamente svaniti, poiché il procuratore federale Chiné avrà il compito di chiarire se ci sia stata effettivamente una violazione della clausola compromissoria. Le recenti richieste da parte di Blandini e De Laurentiis per ottenere un pronunciamento sospensivo sull’elezione di Simonelli, nel bel mezzo della Supercoppa avvenuta in Arabia, complicano ulteriormente le cose.
L’attesa per la risoluzione di questa controversia evidenzia le delicate dinamiche che governano il calcio italiano, dove le decisioni amministrative possono influenzare notevolmente le fortune delle squadre in competizione.