L’analisi della Fondazione Gimbe sulla Nota di aggiornamento del documento di Economia e Finanza 2023 ha sollevato preoccupazioni e critiche da parte dei sindacati dei medici. Secondo il segretario nazionale dell’Anaao-Assomed, Pierino Di Silverio, ci sono incongruenze nei conti riguardanti gli investimenti nei contratti dei medici e nel Servizio Sanitario Nazionale (Ssn). Di Silverio sottolinea che è importante capire se c’è un errore da qualche parte o se ci sono informazioni errate in giro. Se non saranno allocate risorse adeguate per la sanità, Di Silverio sostiene che i medici dovrebbero dare dimissioni di massa.
Anche Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed, esprime preoccupazione per i tagli previsti per la sanità pubblica nonostante la profonda crisi che sta attraversando il settore. Quici critica i recenti aumenti richiesti dal Ministro della Salute Schillaci, che si sono scontrati con la realtà, visto che la Nadef prevede una diminuzione di 2 miliardi di euro per la sanità pubblica. Questo è un duro colpo per il personale sanitario e per i pazienti.
Quici sostiene che se si è deciso che la sanità pubblica non è più sostenibile e sta per fallire, ciò dovrebbe essere comunicato chiaramente ai cittadini. In tal caso, i cittadini dovranno pagare anche per le poche prestazioni ancora garantite dal Ssn. Quici ritiene che sia un grave errore promuovere la sanità come una delle priorità del governo e poi ignorare le necessità dei milioni di pazienti in attesa di cure.