Myriam Sylla celebra i 30 anni: una medaglia d’oro, bulimia e una lotta per il razzismo

Myriam Sylla, celebre pallavolista italiana, celebra il suo trentesimo compleanno riflettendo su sfide personali e conquiste sportive, affrontando temi come bulimia e razzismo con coraggio e resilienza.
Myriam Sylla celebra i 30 anni: una medaglia d'oro, bulimia e una lotta per il razzismo - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

Myriam Sylla, celebre pallavolista italiana, celebra il suo trentesimo compleanno ripensando a un percorso ricco di sfide e conquiste. In un’intervista rilasciata a Vogue, la sportiva rivela dettagli intimi della sua vita, dalle esperienze vissute alle Olimpiadi ai temi sociali a cui è profondamente legata. Un percorso che ha visto Sylla affrontare non solo le sfide sportive, ma anche battaglie personali che l’hanno segnata nel profondo.

Il viaggio verso la medaglia d’oro

Myriam Sylla ha condiviso i momenti di gioia e di sconforto vissuti nel lungo viaggio verso la conquista della medaglia d’oro alle ultime Olimpiadi di Parigi. Le pagine del suo diario raccontano di una significativa eliminazione ai quartti di finale durante le Olimpiadi di Tokyo, ma anche di un sogno realizzato con l’oro conquistato in Francia. La sportiva ha dedicato questo straordinario traguardo a sua madre, deceduta alcuni anni fa, promettendo che l’avrebbe onorata con una vittoria importante: “Non era una medaglia qualunque, ma la più preziosa.”

Sylla ha sottolineato quanto sia stato difficile per lei arrivare a questo successo, soprattutto considerando le difficoltà iniziali legate a una situazione familiare complessa. Gli enormi sacrifici fatti dalla sua famiglia per permetterle di inseguire il sogno della pallavolo hanno giocato un ruolo cruciale nel suo cammino. Da piccola, Myriam ha dovuto affrontare tanti ostacoli, ma il suo talento l’ha portata a una veloce ascesa nel mondo sportivo, culminando nella chiamata per la Nazionale giovanile.

La lotta contro la bulimia

Un capitolo difficile della sua vita è stato quello legato alla bulimia, un disturbo che ha colpito Sylla quando si è trasferita per giocare lontano da casa. La pressione di dover gestire la nuova vita e la lontananza dalla famiglia l’hanno portata a sviluppare comportamenti nocivi, inclusi episodi di vomito dopo i pasti. Myriam racconta di aver riconosciuto la gravità della situazione e di aver cercato aiuto, sia in se stessa che in una compagna di squadra.

Fortunatamente, la sua tutor ha notato i segnali e ha agito con prontezza, togliendo le chiavi dalla porta del bagno per cercare di mettere fine a questi comportamenti autolesionisti. Questo gesto ha segnato una svolta positiva per Sylla e per la sua compagna, che hanno iniziato a sostenersi a vicenda nel superare questo difficile periodo. Racconta di come sia stato fondamentale affrontare insieme il problema, con la consapevolezza di avere un supporto significativo nel processo di guarigione.

Una voce contro il razzismo

Sylla non si è limitata a condividere il suo viaggio personale, ma ha anche affrontato tematiche di rilevanza sociale, come il razzismo e il diritto di chi è nato e cresciuto in Italia di ottenere la cittadinanza. Parla con passione della sua esperienza di immigrazione e delle difficoltà vissute da chi come lei, ha dovuto affrontare non solo il pregiudizio ma anche le complicazioni burocratiche legate al permesso di soggiorno. Ricorda i lunghi viaggi in questura per rinnovare il permesso, una situazione che ritiene inaccettabile per i giovani nati in Italia.

Sylla sottolinea l’importanza di riconoscere l’identità dei ragazzi che crescono con una cultura italiana e che, nonostante le loro radici familiari, si ritrovano a dover affrontare etichette discriminatorie. Il suo impegno si traduce in una lotta concreta per lo Ius Soli, una battaglia che considera fondamentale per costruire un futuro più equo e inclusivo.

Myriam Sylla rappresenta un esempio di resilienza e coraggio. La sua storia non solo ispira aspiranti atleti, ma è anche un forte richiamo a riflettere su questioni sociali importanti, ricordando che ogni vittoria ha dietro un percorso faticoso e una determinazione unica.

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