Un anno cruciale per l’economia blu
Il 2025 si profila come un anno decisivo per l’economia blu in Italia, un ambito spesso sottovalutato ma di vitale importanza. Durante la presentazione del nuovo settimanale “Blue Economy Magazine”, svoltasi al Senato, il ministro della Protezione civile e del mare, Nello Musumeci, ha evidenziato l’urgenza di dare visibilità a questo settore. “È tempo di dare voce a chi non ne ha”, ha dichiarato Musumeci, sottolineando la necessità di un’attenzione rinnovata verso l’economia marittima.
Il ruolo dei giovani e delle professioni
Il viceministro all’Economia, Edoardo Rixi, ha condiviso le preoccupazioni di Musumeci, affermando che “di blue economy si parla troppo poco” e che questo tema non è ancora entrato nel dibattito pubblico. Rixi ha messo in evidenza la carenza di professionisti specializzati nel settore marittimo, invitando i giovani a considerare le opportunità lavorative che offre. “Tutti i diplomati al Nautico trovano lavoro”, ha aggiunto, evidenziando le potenzialità occupazionali di questo ambito.
La visione strategica della Liguria
Anche il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, ha espresso la sua opinione, affermando che “per troppo tempo la blue economy è stata ignorata”. Bucci ha sottolineato l’importanza strategica dell’Italia nel Mediterraneo, affermando che “se chiudessimo tutti i porti, in 15 giorni non avremmo più economia”. La Liguria, con il suo ampio litorale, riveste un ruolo cruciale in questo contesto. Ha inoltre elogiato l’iniziativa del Secolo XIX di lanciare questo nuovo magazine, che rappresenta una visione per il futuro dell’economia blu nei prossimi dieci anni.
Un ruolo maggiore in Europa
Il CEO di Blue Media, Simone Gardella, ha ribadito l’importanza di un ruolo più incisivo dell’Italia in Europa riguardo alla blue economy. “Il nostro paese è senza dubbio tra i protagonisti europei, ma il suo ruolo e la sua incisività possono e devono crescere ulteriormente”, ha affermato Gardella, sottolineando la necessità di una comunicazione più efficace e sistematica. “Di blue economy si parla ancora troppo poco, in maniera frammentata”, ha aggiunto, evidenziando l’importanza di far pesare le richieste italiane in sede europea.
Dettagli sul magazine
“Blue Economy Magazine” sarà disponibile ogni lunedì in formato cartaceo insieme al Secolo XIX e in versione digitale, anche in inglese. Inizialmente composto da 8 pagine, il magazine si espanderà a 12. Alla presentazione hanno partecipato anche figure di spicco come Maurizio Introna, direttore generale di Blue Media, Michele Brambilla, direttore editoriale del Secolo XIX, e Francesco Ferrari, responsabile del magazine.