Il Museo Egizio di Torino, simile al prestigioso museo del Cairo, rappresenta un’autentica oasi di conoscenza dedicata all’arte e alla cultura dell’Egitto antico. La sua storia affonda le radici nel lontano 1824, quando illustri studiosi, tra cui il celebre decifratore dei geroglifici egizi Jean-François Champollion, fecero tappa a Torino. Champollion stesso affermò: “La strada per Menfi e Tebe passa da Torino,” sottolineando l’importanza della città nel contesto degli studi egittologici.
Il Museo Egizio, noto anche come Museo delle Antichità Egizie, si compone di collezioni stratificate nel corso del tempo. A queste si aggiungono i reperti provenienti dagli scavi condotti in Egitto dalla Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. In quel periodo, la distribuzione dei reperti archeologici avveniva tra l’Egitto e le missioni archeologiche. L’attuale criterio stabilisce che i reperti rimangano in Egitto.
La sede del museo è situata nel palazzo che, nel XVII secolo, l’architetto Guarino Guarini eresse come scuola dei Gesuiti, noto come “Collegio dei Nobili.” Nel XVIII secolo, divenne la sede dell’Accademia delle Scienze.
Il 6 ottobre 2004, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali conferì in uso per trent’anni i beni del Museo a una specifica fondazione. Nacque così la Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, che conta tra i suoi membri la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, la Città di Torino, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT.
La fondazione assume un ruolo chiave nella gestione e nella promozione del Museo Egizio, garantendo un impegno duraturo nel preservare e diffondere il patrimonio culturale legato all’antico Egitto. L’importanza di questa collaborazione sottolinea l’impegno delle istituzioni locali e regionali nel mantenere viva la ricchezza storica e artistica custodita nel cuore del Museo Egizio di Torino.
This website uses cookies.