Il dottor Vito Procacci, direttore del Pronto Soccorso e Medicina d’emergenza e urgenza dell’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico di Bari, è stato multato di 27mila euro per aver lavorato troppo durante l’emergenza pandemica da Covid-19. In una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Procacci esprime la sua amarezza e delusione per il trattamento ricevuto da uno Stato che fino a poco tempo fa definiva gli operatori sanitari eroi. La multa, secondo il medico, è paradossale e un insulto a tutto il personale sanitario italiano.
La lettera di protesta
La lettera di Procacci al presidente Mattarella è stata pubblicata sul suo profilo Facebook e ha suscitato grande attenzione. Il medico si rivolge al Capo dello Stato con tono affranto, raccontando di aver ricevuto una pesante sanzione amministrativa dall’Ispettorato del lavoro locale. Procacci e i suoi colleghi, direttori di reparti interventistici, hanno lavorato intensamente durante l’emergenza Covid, ma sono stati multati per non aver rispettato i riposi prescritti e aver superato le ore di lavoro previste.
Un insulto al personale sanitario
Procacci fa notare che fino a poco tempo fa gli operatori sanitari venivano definiti eroi e premiati per il loro impegno durante l’emergenza Covid. Ora, invece, vengono chiamati trasgressori in un verbale di sanzione amministrativa burocratico e asettico. Il medico si sente profondamente ferito da un Paese che non riconosce più il loro sacrificio e li multa per aver adempiuto al loro dovere durante una tragedia senza precedenti.
Un insulto alla memoria delle vittime
Procacci conclude la sua lettera parlando da cittadino, uomo e padre che non riesce a dimenticare le immagini della tragedia causata dalla pandemia. La multa non è solo una sanzione, ma anche un insulto a tutto il personale sanitario italiano e a coloro che ancora oggi piangono la perdita dei propri cari. Il medico si chiede se la sua gente si riconosca in un provvedimento del genere e spera che il presidente Mattarella possa fare qualcosa per porre rimedio a questa ingiustizia.