Morte di Giorgio Napolitano, il presidente con cinque premier in nove anni: ecco cosa sappiamo

Dal 2007 al 2014, l’Italia ha attraversato un periodo turbolento con cinque cambi di governo sotto la presidenza di Giorgio Napolitano. La prima crisi si verifica nel 2007 quando il premier Romano Prodi si dimette a seguito di un voto contrario al Senato sulla politica estera del suo governo. Dopo solo tre giorni, Napolitano ottiene la fiducia delle Camere per il governo.

L’anno successivo, Napolitano affronta una nuova crisi quando l’esecutivo guidato da Prodi viene respinto dal Senato. La situazione economica peggiora e il termine “spread” diventa familiare all’opinione pubblica italiana. Nel 2011, la BCE impone all’Italia misure di austerità per affrontare la crisi finanziaria.

A ottobre dello stesso anno, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy lanciano un ultimatum a Silvio Berlusconi riguardo alle misure per il debito e la crescita. Il governo Berlusconi cade e Napolitano nomina Mario Monti senatore a vita. Nel dicembre 2012, Monti si dimette dopo che il PDL lascia la maggioranza parlamentare. Si tengono nuove elezioni nel 2013 e il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo ottiene un risultato sorprendente.

Dopo mesi di impasse politica, Napolitano accetta un secondo mandato come presidente e forma un governo di larghe intese guidato da Enrico Letta. Nel dicembre 2013, Matteo Renzi diventa il nuovo segretario del PD e sostituisce Letta come primo ministro nel 2014. Durante il suo mandato, Renzi si impegna per riforme e ripresa economica, ma incontra anche tensioni con Napolitano quando la sua proposta di nominare Nicola Gratteri come ministro della Giustizia viene respinta.

In breve, Napolitano è stato un presidente che ha attraversato una serie di crisi politiche ed economiche, nominando cinque presidenti del Consiglio durante il suo mandato. Ha cercato di gestire le sfide e promuovere stabilità e riforme per l’Italia.

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