Mortalità per resistenza agli antibiotici: Un morto ogni 30 secondi, dati sull’epidemia silente

La minaccia dell’antibioticoresistenza: una nuova pandemia silenziosa

La salute pubblica a livello mondiale è ancora sotto minaccia dopo la pandemia da Covid-19. Un nuovo nemico, silenzioso ma altrettanto pericoloso, sta guadagnando terreno a una velocità preoccupante, causando oltre 5 milioni di morti all’anno. Stiamo parlando dell’antibioticoresistenza, ovvero delle infezioni causate da batteri che sono diventati resistenti agli antibiotici comunemente utilizzati. Questa minaccia globale sta avanzando a un ritmo allarmante, portando alla morte di una persona ogni 30 secondi.

L’Italia tra i Paesi più colpiti

In Italia, si contano oltre 11.000 morti all’anno a causa dell’antibioticoresistenza. Uno dei principali fattori che contribuiscono a questa situazione è l’uso improprio degli antibiotici. Per contrastare questa tendenza, il Ministero della Salute e l’Agenzia italiana del farmaco hanno lanciato una campagna informativa, presentata dal Ministro Orazio Schillaci. Uno spot televisivo e radiofonico verrà trasmesso con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza della popolazione sull’importanza di un consumo responsabile degli antibiotici e di promuovere le migliori pratiche per ridurre la diffusione delle infezioni resistenti.

Il ruolo dei medici di famiglia nella lotta all’abuso

Secondo il Ministro Schillaci, i medici di famiglia svolgono un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione della popolazione sull’uso corretto degli antibiotici. Non si dovrebbero assumere antibiotici senza una prescrizione medica, ma purtroppo circa un italiano su tre lo fa. Tuttavia, l’80% delle prescrizioni inappropriate proviene proprio dai medici di base. È quindi necessario insistere sulla formazione dei medici per promuovere una prescrizione corretta degli antibiotici, afferma il direttore della Prevenzione del Ministero, Francesco Vaia.

L’urgenza di agire: l’appello dell’UE

La lotta contro l’antibioticoresistenza è una priorità assoluta per la Commissione Europea e fa parte di molte azioni a livello europeo. Nuovi dati pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie mostrano alcuni progressi nel ridurre l’uso degli antimicrobici del 20% entro il 2030. Tuttavia, nonostante una diminuzione complessiva dell’uso di antibiotici a lungo termine nell’UE, si è verificato un aumento nel 2022, con molti europei che hanno ripreso lo stile di vita precedente alla pandemia. Uno studio dell’Ocse ha stimato che la resistenza antimicrobica costa all’UE circa 11,7 miliardi di euro all’anno. Se ogni Paese investisse 3,40 euro pro capite all’anno nella lotta contro la resistenza antimicrobica, si potrebbero prevenire oltre 10.000 morti, evitare oltre 600.000 nuove infezioni e risparmiare oltre 2,5 miliardi di euro ai sistemi sanitari.

In conclusione, la minaccia dell’antibioticoresistenza è reale e richiede un’azione urgente da parte di tutti i soggetti coinvolti. È fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza sull’uso responsabile degli antibiotici e migliorare la formazione dei medici per una prescrizione corretta. Inoltre, è necessario un impegno a livello internazionale per sviluppare nuovi antibiotici e cercare soluzioni innovative, come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, per combattere questa pandemia silenziosa. Solo attraverso un’azione coordinata e determinata possiamo proteggere la salute pubblica e prevenire un futuro in cui le infezioni comuni diventino nuovamente mortali.

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