Oggi il mondo dello spettacolo piange la scomparsa di Sandra Milo, che all’età di 90 anni ci ha lasciato nel sonno, come desiderava, circondata dall’affetto dei suoi cari. La sua presenza dolce e scherzosa aveva conquistato il pubblico, e la sua vitalità straordinaria e la fibra d’altri tempi sembravano mantenerla in gran forma fino all’ultimo.
Icona del cinema Italiano degli anni ’60
Nata a Tunisi l’11 marzo 1933 con il nome Salvatrice Elena Greco, Sandra Milo è stata una delle protagoniste del cinema italiano degli anni ’60, contribuendo a film che hanno fatto la storia come “8 ½”, “Giulietta degli spiriti”, “Il generale Della Rovere”, “Adua e le compagne” e “Fantasmi a Roma”. La sua infanzia a Vicopisano e l’adolescenza a Viareggio hanno contribuito a plasmare la donna di straordinario talento che sarebbe diventata.
Dal debutto accanto a Sordi all’incontro con Fellini
Il suo debutto cinematografico risale al 1955 accanto a Alberto Sordi nel film “Lo scapolo” di Antonio Pietrangeli. La sua cifra stilistica, caratterizzata da spontaneità, prosperosità e una voce infantile con una vena di malinconia, ha contribuito a farla emergere come un’icona del cinema del dopoguerra. Il primo ruolo importante arriva nel 1959 con “Il generale Della Rovere” di Roberto Rossellini.
L’incontro cruciale con Federico Fellini ha segnato la sua carriera e la sua vita personale. Fellini le ha offerto il ruolo di Carla in “8 ½”, un personaggio che ha lasciato un’impronta indelebile. La loro storia clandestina ha aggiunto un tocco di dramma sul set e fuori, ma ha creato un corto circuito artistico che ha portato il film a vincere 2 Oscar e 7 Nastri d’Argento.
Una carriera ricca di ruoli iconici e riconoscimenti
Sandra Milo ha continuato a regalare interpretazioni indimenticabili in film come “La visita” di Antonio Pietrangeli nel 1963 e “Giulietta degli spiriti” di Fellini nel 1965, che le ha valso il secondo Nastro d’Argento come attrice non protagonista. Ha attraversato un periodo di pausa dal cinema negli anni ’70, legato ai suoi matrimoni e alle difficoltà personali, ma è tornata con successo negli anni ’80, segnando la storia televisiva italiana con “Piccoli Fans.”
Dagli anni ’90 ai nuovi millenni: tv, cinema, e teatro
Negli anni ’90, Sandra Milo è passata da Rai a Fininvest, conducendo programmi come “Cari genitori” e partecipando a varietà e produzioni teatrali. Ha sperimentato il reality con la partecipazione a “L’isola dei famosi” nel 2019 e si è cimentata nella conduzione televisiva con programmi come “La pupa e il secchione – E viceversa” nel 2020.
Una donna fuori dagli schemi
Oltre alla sua carriera artistica, Sandra Milo è stata una sostenitrice dell’eutanasia e un’appassionata degli animali, adottando anche un Greyhound di nome Jim. La sua vitalità e il suo spirito giocoso hanno resistito al passare degli anni, come dimostrato dalle divertenti scenette che ha condiviso su Instagram durante il lockdown da Covid-19. Nelle sue parole a Verissimo per festeggiare i suoi 90 anni, ha espresso serenità e accettazione di sé, chiudendo il cerchio di una vita straordinaria senza rimpianti né rimorsi. Con la sua scomparsa, Sandra Milo lascia un vuoto nel cuore degli appassionati di cinema italiano e un’eredità artistica senza tempo.