Morta dopo asportazione neo: PG chiede 16 anni per il santone

Nella combo da sinistra il dottor Paolo Oneda, dirigente di Chirurgia generale dell'ospedale di Manervio ed il 'santone' Vincenzo Paolo Bendinelli, Roma 20 Aprile 2021. FACEBOOK

Il processo per la morte di Roberta Repetto: richiesta di condanna per i due imputati

Il sostituto procuratore generale ha richiesto una condanna a 16 anni per Paolo Bendinelli e 14 anni per Paolo Oneda, rispettivamente noti come il “santone” e il medico del centro Anidra di Borzonasca (Genova). I due sono accusati della morte di Roberta Repetto, una donna di 40 anni che nel 2020 è stata stroncata dalle metastasi causate dall’asportazione di un neo. L’intervento chirurgico è avvenuto sul tavolo della cucina della struttura e la donna è stata curata per due anni con tisane e meditazione.

Secondo il procuratore generale, si tratta di un omicidio volontario. Roberta è stata “vittima di manipolazione, di disinteresse, di abbandono e di indifferenza come Marco Vannini”, il ragazzo morto nel 2015 colpito da un proiettile mentre si trovava a casa della sua fidanzata. In primo grado, Oneda e Bendinelli erano stati condannati per omicidio colposo a tre anni e quattro mesi ciascuno. Per la psicologa Paola Dora, invece, è stata chiesta l’assoluzione, poiché era già stata assolta in primo grado.

La richiesta di condanna per i due imputati

Il sostituto procuratore generale ha chiesto una condanna a 16 anni per Paolo Bendinelli e 14 anni per Paolo Oneda, i due principali imputati nel processo per la morte di Roberta Repetto. Secondo l’accusa, Bendinelli, noto come il “santone”, e Oneda, medico del centro Anidra di Borzonasca, sono responsabili della morte della donna a causa delle metastasi che si sono sviluppate dopo l’asportazione di un neo. L’intervento chirurgico è avvenuto sul tavolo della cucina della struttura e la cura di Roberta è stata basata su tisane e meditazione per due anni.

Il procuratore generale sostiene che si tratti di un omicidio volontario e che Roberta sia stata vittima di manipolazione, disinteresse, abbandono e indifferenza, simili alle circostanze della morte di Marco Vannini nel 2015. Vannini fu colpito da un proiettile mentre si trovava a casa della sua fidanzata. In primo grado, Oneda e Bendinelli erano stati condannati per omicidio colposo a tre anni e quattro mesi ciascuno. La psicologa Paola Dora, invece, è stata chiesta l’assoluzione, poiché era già stata assolta in primo grado.

Il processo per la morte di Roberta Repetto: richiesta di condanna per i due imputati

Il sostituto procuratore generale ha richiesto una condanna a 16 anni per Paolo Bendinelli e 14 anni per Paolo Oneda, rispettivamente noti come il “santone” e il medico del centro Anidra di Borzonasca (Genova). I due sono accusati della morte di Roberta Repetto, una donna di 40 anni che nel 2020 è stata stroncata dalle metastasi causate dall’asportazione di un neo. L’intervento chirurgico è avvenuto sul tavolo della cucina della struttura e la donna è stata curata per due anni con tisane e meditazione.

Secondo il procuratore generale, si tratta di un omicidio volontario. Roberta è stata “vittima di manipolazione, di disinteresse, di abbandono e di indifferenza come Marco Vannini”, il ragazzo morto nel 2015 colpito da un proiettile mentre si trovava a casa della sua fidanzata. In primo grado, Oneda e Bendinelli erano stati condannati per omicidio colposo a tre anni e quattro mesi ciascuno. Per la psicologa Paola Dora, invece, è stata chiesta l’assoluzione, poiché era già stata assolta in primo grado.

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