Nelle ultime settimane, la scena musicale italiana è stata scossa dalla controversia relativa alla cancellazione della partecipazione di Tony Effe al concerto di Capodanno al Circo Massimo di Roma. L’artista Morgan ha rilasciato dichiarazioni incisive, dimostrando di non avere timore di dire la sua su questa situazione. Le sue parole hanno generato un forte dibattito nelle comunità musicali e tra il pubblico.
Le proclamazioni di Morgan
Morgan ha espresso il suo punto di vista riguardo alla questione, affermando chiaramente che la presenza o l’assenza di Tony Effe non avrebbe avuto alcun impatto significativo. “Ma chi se ne fotte di Tony Effe? Sia che ci sia, sia che non ci sia, non cambia nulla,” ha dichiarato, sottolineando la sua disaffezione verso il dibattito in corso. Per Morgan, la vera questione da analizzare è cosa significhi escludere qualcuno e quali siano gli effetti di tali decisioni.
Ricordando le sue esperienze personali di esclusione, ha affermato di essere stato “cacciato 1000 volte” senza che questo abbia mai portato a una perdita sostanziale per il pubblico o per il mondo dell’arte. Le sue affermazioni si sono caricate di una certa frustrazione nei riguardi di ciò che considera una superficialità e una mancanza di dignità da parte di alcuni colleghi.
Critiche ai colleghi artisti
Nel suo sfogo, Morgan ha rivolto critiche dirette ai suoi colleghi, in particolare a Jovanotti, che ha espresso solidarietà verso Tony Effe. “Scandaloso è il fatto che Jovanotti si metta a difendere Tony Effe e per il mio caso non abbia mosso un dito,” ha affermato, rivelando una certa amarezza per l’assenza di supporto nei momenti in cui lui stesso ha vissuto situazioni difficili. Morgan ha proseguito dicendo che il panorama musicale italiano appare carente di sostegno reciproco e che molti artisti sembrano incapaci di riconoscere il valore reale dell’arte.
La sua critica si estende anche all’approccio del pubblico italiano verso l’arte, che giudica arretrato. Paragonando Tony Effe e altri artisti emergenti a miti della musica classica come Beethoven, ha messo in discussione non solo il valore artistico di alcuni nomi noti, ma anche la considerazione generale per il lavoro di artisti con un peso culturale più significativo.
L’arte e la sua valutazione
Morgan non si è fermato qui, ma ha approfondito il tema della valutazione dell’arte e ha messo in guardia contro il rischio di confondere la vita privata di un artista con la qualità delle sue opere. Ha affermato che l’arte deve essere soggetta a giudizio. “Qualsiasi opera d’arte è esposta al giudizio del pubblico ed è sacrosanto che se i testi di qualcuno fanno schifo non possa accedere al palcoscenico,” ha sottolineato.
Forte delle proprie esperienze, Morgan ha raccontato di essersi trovato in situazioni in cui è stato escluso non per mancanza di talento, ma per motivazioni esterne legate alla sua immagine. Per lui, la capacità di creare qualcosa di significativo non dovrebbe essere oscurata da fattori personali. La sua posizione critica sui testi di alcuni artisti contemporanei rivela una scelta netta: la qualità dell’arte deve avere precedenza sulla notorietà o sulla vita privata.
Una visione provocatoria del mercato musicale
Infine, Morgan ha esposto una visione provocatoria riguardo a come i nuovi artisti emergono nel panorama musicale. Ha sostenuto che molti di quelli che oggi si ritrovano in cima alle classifiche dovrebbero più umilmente fare esperienza sul campo, proprio come ha fatto lui nel corso della sua carriera. “Che si faccia la gavetta, che faccia vent’anni di concerti senza l’autotune prima di rompere il cazzo per essere stato cancellato,” ha detto, richiamando l’attenzione sull’importanza di rispettare la tradizione e il percorso artistico.
La sua analisi culmina con una riflessione su come le attitudini attuali in materia d’arte in Italia non sempre riflettano competenza e profondità culturale. Per Morgan, la questione centrale è ben oltre la semplice assenza di un artista a un concerto: è una riflessione più ampia sul valore dell’arte e sull’autenticità nella creazione musicale.