Morgan contro tutti: tensioni e colpi proibiti a X Factor 2023
La quarta puntata live di X Factor 2023, ribattezzata ‘Hell Factor’, è stata caratterizzata da un clima rovente e da un confronto acceso tra i giudici. Morgan è stato il protagonista indiscusso della serata, alimentando polemiche e discussioni con toni e battute discutibili.
Il cantante ha criticato la programmazione dello show, facendo riferimento a “canzoni imposte”, e ha avuto un prolungato botta e risposta con Dargen D’Amico, trascurando il suo ruolo di giudice. Ma Morgan non si è limitato a questo: ha preso di mira anche la conduttrice Francesca Michielin, colpendola “sotto la cintura” per una gaffe commessa la settimana precedente riguardante un duetto.
Ma il colpo più basso è stato rivolto a Fedez. Morgan gli ha detto: “Sei troppo depresso per essere psicologo”, una frase che ha suscitato molte polemiche. Il rapper, che di recente ha parlato pubblicamente dell’emergenza legata alla salute mentale e si sta impegnando per aumentare i fondi destinati al bonus psicologo, è stato attaccato in modo insensibile.
L’atmosfera tesa e le parole di Morgan hanno suscitato molte reazioni sui social. L’hashtag #XF2023 è diventato subito una delle tendenze più discusse e molti utenti hanno condannato il comportamento del cantante. “Morgan è Morgan, direte. Bisogna aspettarsi di tutto da Morgan, direte. E avete ragione. Ma vi giuro che difficilmente in vita mia ho provato una sensazione di squallore e schifo come quella che ho provato quando ha detto a Fedez ‘sei troppo depresso per farmi da psicologo'”, ha scritto un utente. Un altro ha commentato: “Morgan che dice a Fedez: ‘Sei troppo depresso per essere psicologo’. Ma che schifo, come si permette, certe cose superano il limite”.
La serata è stata definita da Ambra, l’unica donna della giuria, come “non un bello spettacolo quello al tavolo”. Il comportamento di Morgan ha suscitato un ampio consenso di disapprovazione tra il pubblico e ha offuscato le eliminazioni di Selmi e dei Sick Teens, che rischiano di passare in secondo piano rispetto alle tensioni tra i giudici.