Liliane Murekatete agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio
Liliane Murekatete, moglie di Aboubakar Soumahoro, deputato ed ex sindacalista, è stata posta agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. La decisione è stata presa dal giudice per le indagini preliminari di Latina nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione di cooperative che si occupavano dell’accoglienza dei migranti e dei minori non accompagnati. Anche la madre di Liliane, Marie Therese Mukamatsindo, suocera di Soumahoro, è stata sottoposta alla stessa misura cautelare. Soumahoro ha ribadito la sua “totale estraneità” alla vicenda e ha chiesto di rispettare la privacy di suo figlio.
La difesa di Liliane Murekatete impugnerà la misura cautelare
Liliane Murekatete, di origine ruandese, si è incontrata con il suo avvocato Lorenzo Borrè per discutere della situazione. Secondo Borrè, la donna è molto provata e non riesce a capire come tutto ciò sia potuto accadere. La difesa intende impugnare la misura cautelare, ritenendola spropositata considerando che l’indagine è stata aperta un anno fa. Nonostante non sia ancora stata notificata l’ordinanza che ha disposto le misure cautelari, Borrè ha avuto modo di leggerla dopo l’incontro con la signora Murekatete. Il legale presenterà un’istanza di riesame al Tribunale di Roma. È stata fissata un’udienza per l’interrogatorio degli indagati, che si terrà il 3 novembre alle ore 14.30.
Le spese per beni di lusso e l’amarezza di Liliane Murekatete
La stampa continua a riportare l’elenco delle spese per beni di lusso, che secondo il giudice per le indagini preliminari di Latina sarebbero state effettuate con i fondi destinati all’accoglienza dei profughi. Liliane Murekatete, di origini ruandesi, non nasconde la propria amarezza a chi ha avuto modo di parlare con lei. La donna ha incontrato il suo avvocato Lorenzo Borrè, che ha raccontato che Liliane è molto provata e non riesce a capire come tutto ciò sia potuto accadere.