Misure del nuovo decreto 2023 sui migranti: scopri le principali novità

Il governo guidato da Giorgia Meloni ha presentato il nuovo decreto 2023 che introduce ulteriori restrizioni per i migranti. Il decreto legge, composto da 11 articoli, si concentra principalmente sull’espulsione di individui pericolosi e sulla protezione della sicurezza nazionale. Secondo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il decreto prevede una rifinitura della normativa esistente riguardante l’espulsione dei lungo soggiornanti per motivi di ordine pubblico e di sicurezza dello Stato.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge, che introduce disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e politiche di sicurezza. Le modifiche principali riguardano la procedura speciale per la richiesta di protezione internazionale ripetuta, che riguarda la situazione in cui una domanda di protezione viene presentata nuovamente dopo essere stata precedentemente respinta. Secondo le nuove norme, il Questore, sentito il presidente della Commissione territoriale, sarà l’autorità competente per l’esame di questa richiesta. La presentazione della domanda non interromperà il processo di allontanamento dal territorio nazionale, a meno che non siano presenti nuovi elementi rilevanti ai fini della protezione internazionale o del divieto di espulsione.

Il decreto apporta anche modifiche al processo di allontanamento ingiustificato dei richiedenti protezione internazionale dalle strutture di accoglienza. In caso di allontanamento volontario, la domanda sarà sospesa e il richiedente potrà richiederne la riapertura entro 12 mesi. Inoltre, si riduce da 12 a 9 mesi la sospensione della possibilità di espulsione e si introduce una regolamentazione specifica per i casi in cui lo straniero non si presenta per la verifica dell’identità o per formalizzare la domanda. In tali circostanze, il procedimento si considera estinto e lo straniero non potrà richiedere la riapertura della procedura già avviata e sospesa, ma potrà comunque esprimere l’intenzione di richiedere la protezione internazionale se rintracciato in Italia successivamente.

Per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati, il decreto prevede che dopo l’accoglienza in strutture governative, siano accolti nei centri del Sistema di Accoglienza e Integrazione. In caso di un grande afflusso di minori non accompagnati, se i comuni non riescono a garantire l’accoglienza, sarà compito del Prefetto attivare strutture temporanee dedicate a questi minorenni. Nel caso in cui non siano disponibili strutture temporanee, il prefetto potrà inserire il minore in una specifica sezione dei centri e delle strutture destinate agli adulti per un periodo massimo di novanta giorni, a condizione che il minore sembri avere più di sedici anni.

Il decreto stabilisce anche l’accesso alle strutture del Sistema di Accoglienza e Integrazione a tutte le donne, considerate soggetti di particolare vulnerabilità, non solo a quelle in stato di gravidanza. Inoltre, viene resa più chiara ed efficace la procedura di espulsione per i cittadini extra-UE che risiedono in Italia da lungo periodo e sono soggetti a misure di sicurezza diverse dalla detenzione in carcere. Infine, il decreto istituisce un contingente di 20 unità della Polizia di Stato da destinare alle ambasciate e ai consolati per rafforzare i controlli relativi al rilascio dei visti di ingresso in Italia.

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