Minacce a due magistrate antimafia di Lecce: le ultime novità sulle nuove intimidazioni

Tribunale Lecce (ph Stefania Congedo)

Nuove minacce, alcune delle quali scritte con sangue, sono state inviate alla giudice Maria Francesca Mariano del tribunale di Lecce e alla procuratrice della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, Carmen Ruggiero. La notizia è stata riportata dal Quotidiano di Puglia.

Entrambe le magistrati sono state sotto scorta dall’estate scorsa a causa di altre intimidazioni. Le lettere di minacce, scoperte lo scorso agosto nel carcere di Lecce e bloccate dal personale penitenziario, hanno portato ad un aumento del livello di intimidazioni. Di conseguenza, sono state adottate misure di protezione ancora più rigorose per la giudice e la sostituta procuratrice.

Ruggiero e Mariano hanno richiesto e disposto le misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta sulla presunta associazione mafiosa che coinvolge membri della Scu del Brindisino, in particolare il clan Cantanna-Lamendola. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla procura di Potenza, si stanno concentrando su questo caso e ora si stanno occupando anche delle minacce ricevute dalle due magistrati.

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Nuove minacce, alcune delle quali scritte col sangue, sono state recapitate alla gip del tribunale di Lecce, Maria Francesca Mariano; e alla pm della Dda di Lecce Carmen Ruggiero. La notizia è riportata dal Quotidiano di Puglia.

Entrambe le magistrate sono sotto scorta dalla scorsa estate per altre intimidazioni. Le lettere di minacce, lo scorso agosto, erano state individuate nel carcere di Lecce e bloccate dai poliziotti della penitenziaria. E dato che ora il livello delle intimidazioni si sarebbe alzato – evidenzia il quotidiano – sono state disposte misure di tutela ancora più elevate per giudice e sostituto procuratore.

Ruggiero e Mariano hanno rispettivamente chiesto e disposto le misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta per associazione mafiosa che riguarda esponenti della Scu del Brindisino, in particolare sul clan Cantanna-Lamendola. Ed è in quell’ambito che si stanno concentrando le indagini dei carabinieri, coordinati dalla procura di Potenza che ora si sta occupando delle minacce.