Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, ha finalmente potuto dormire stanotte dopo anni di ansia e preoccupazione. Dopo un lungo processo, la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha ridotto la sua condanna a un decimo della pena originale. Lucano era stato accusato di vari reati, tra cui favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e illeciti nell’affidamento dei servizi di raccolta dei rifiuti. La sentenza finale lo ha condannato a 1 anno e 6 mesi per un reato di abuso d’ufficio. Tutte le altre persone coinvolte nel caso sono state assolte. Lucano ha vissuto questi anni come un labirinto senza uscita, ma ha trovato sostegno nella solidarietà di coloro che hanno creduto in lui e nella sua causa. Nonostante la politica nazionale sia rimasta fredda nei suoi confronti, Lucano ha ricevuto supporto da tutto il mondo. La sua storia rappresenta la storia di un paese del profondo Sud, con tutte le sue difficoltà e le mafie. Lucano non ha rancori verso nessuno, tranne che verso la politica che ha criminalizzato il sistema dell’accoglienza e l’immigrazione. L’accoglienza è nel DNA di Riace, un piccolo borgo della Calabria ionica, e il modello Riace è nato spontaneamente, senza strategie politiche. Lucano ha capito che esisteva un modo umano di accogliere chi scappava da guerre e povertà, e ha trasformato il suo ideale politico in pratica nella vita quotidiana.