Funerali dei tre militari morti in incidente stradale: un momento di commozione e riflessione
I funerali dei tre militari appartenenti alla Brigata Pinerolo 7° Bersaglieri, tragicamente morti in un incidente stradale sulla statale 100 Taranto-Bari, si sono svolti nella chiesa concattedrale Gran Madre di Dio a Taranto. Durante il rito funebre, presieduto da monsignor Santo Marcianò, l’ordinario militare, sono state pronunciate parole di commozione e speranza. Le bare dei militari, Cosimo Aloia, Alberto Battafarano e Domenico Ruggiero, erano avvolte dalla bandiera tricolore e adornate con un cuscino e il cappello piumato da bersagliere.
Monsignor Marcianò ha descritto i militari come stelle che risplendono in un momento di buio e dolore, portando la luce della speranza. Ha sottolineato che saranno una guida sicura e luminosa per coloro che si troveranno in momenti di dubbio, difficoltà e solitudine, soprattutto per i loro cari familiari. Ha elogiato il loro impegno nella vita familiare, nel lavoro e al servizio della comunità ecclesiale, definendoli figure che hanno vissuto “per” gli altri, non solo “con” gli altri. Ha sottolineato come i militari incarnino l’idea di sacrificio quotidiano nella loro vita.
Il rito funebre è stato concelebrato dall’arcivescovo di Taranto, Ciro Miniero, e sono stati presenti i sindaci o i loro delegati dei comuni di residenza delle vittime. Centinaia di persone hanno partecipato alla cerimonia per rendere l’ultimo omaggio ai tre militari. L’incidente stradale ha coinvolto una Fiat Multipla su cui viaggiavano i militari, insieme ad altri due colleghi rimasti feriti, e un minivan guidato da un uomo di 60 anni, anch’egli deceduto nello scontro frontale.
Questo tragico incidente ha scosso profondamente la comunità e ha portato a riflettere sulla fragilità della vita e sull’importanza di apprezzare e valorizzare il sacrificio di coloro che si dedicano alla “giustizia”. Monsignor Marcianò ha concluso l’omelia con un appello a continuare l’opera dei militari defunti, a portare avanti la loro giustizia e a mantenerne vivo il ricordo. “Sono stelle perché hanno lavorato per la ‘giustizia’, e la loro giustizia continua a vivere, soprattutto se voi, cari colleghi, continuerete la loro opera”, ha affermato.
Questo momento di commozione e riflessione ha evidenziato l’importanza di onorare la memoria di coloro che hanno perso la vita in servizio e di sostenere le loro famiglie. La comunità si è unita nel dolore e nella solidarietà, dimostrando il proprio rispetto e gratitudine per il sacrificio dei militari. Ora, spetta a tutti noi mantenere viva la memoria di questi eroi e continuare a lavorare per la giustizia che hanno rappresentato.
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