Un’interessante esposizione di libri storici e documenti originali è attualmente in corso presso l’Archivio di Stato di Milano. La mostra, intitolata “I libri si sentono soli. Storia e storie di una biblioteca di famiglia”, offre al pubblico una panoramica di alcuni dei tesori conservati nella biblioteca di famiglia di Luigi Contu, direttore dell’ANSA.
Il libro che dà il titolo alla mostra è stato scritto proprio da Contu e racconta la storia della sua famiglia e dei preziosi documenti raccolti nel corso degli anni dal nonno Rafaele Contu. Quest’ultimo, originario di Tortolì (Nuoro), era un appassionato di scienza e poesia, nonché un dirigente del ministero della Guerra fascista. La sua biblioteca custodisce, tra le altre cose, un’edizione della Divina Commedia in sardo-italiano del 1929 e appunti di importanti poeti come Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale e Paul Valery.
La mostra è stata inaugurata in occasione di Bookcity, una manifestazione dedicata ai libri e alla lettura. Durante l’evento, è stato presentato il libro di Luigi Contu e sono state aperte le porte dell’esposizione. Tuttavia, la mostra sarà aggiornata il 4 dicembre per permettere al pubblico di ammirare una seconda parte, che si concentrerà sulle due guerre mondiali e sul periodo del fascismo. In questa occasione, si terrà anche un dibattito con la partecipazione di Aldo Cazzullo, vicedirettore del Corriere della Sera.
Tra i documenti esposti, spicca la presenza di una poesia “fantasma” di Giuseppe Ungaretti, intitolata “Inno”. Questo componimento, nella sua stesura originale, era sconosciuto anche ai più accaniti studiosi del poeta. È stato Luigi Contu, insieme alla figlia Ludovica, a scoprire la poesia mentre sistemava la biblioteca di famiglia. Sulle pagine sono presenti delle correzioni in matita rossa, presumibilmente apportate dall’autore stesso. Questa scoperta ha permesso a Contu di immergersi in un mondo magico e di conoscere meglio suo nonno, riconoscendo allo stesso tempo l’influenza dei genitori nella sua vita. Tutto ciò ha ispirato Contu nella scrittura del suo libro.
Un’altra interessante testimonianza presente nella mostra è un piccolo quadro raffigurante Giuseppe Ungaretti mentre consegna a Rafaele Contu, nel 1943, un libretto contenente la poesia “Inno”. L’immagine mostra Ungaretti mentre apporta delle correzioni con la matita rossa, dimostrando la sua insoddisfazione per le prime versioni del componimento.
La mostra “I libri si sentono soli” offre al pubblico l’opportunità di immergersi nella storia di una biblioteca di famiglia e di scoprire tesori letterari e documenti originali che raccontano storie affascinanti. L’esposizione sarà aperta fino al 4 dicembre, quando verrà arricchita con nuovi contenuti e si terrà un dibattito sul periodo del fascismo.