La Borsa di Milano ha chiuso la giornata con un significativo ribasso dell’1,7%, allineandosi con le altre piazze finanziarie europee. I timori riguardanti l’impatto dei dazi commerciali sulla crescita economica globale continuano a influenzare negativamente l’umore degli investitori. A complicare ulteriormente la situazione, il settore bancario ha subito un nuovo colpo, con il differenziale tra Btp e Bund che è salito a 115 punti, mentre il rendimento del decennale italiano ha raggiunto il 3,72%.
Le banche sotto pressione
Nel listino principale, le azioni di BPER hanno registrato una flessione del 4,8%, seguite da MPS e Unicredit, che hanno visto un calo del 4,2%. Anche Popolare Sondrio ha subito un ribasso del 4,1%. La situazione non è migliorata per Banco BPM, che ha chiuso a -4%, e Intesa, che ha visto un decremento del 3,5%. L’andamento negativo ha coinvolto anche altre importanti aziende, come TIM, che ha chiuso a -2,9%, e Leonardo, con un –2,6%. Le azioni di Generali e Unipol hanno registrato rispettivamente un calo del 2,7% e del 2,5%.
Un mercato altalenante
Il settore automobilistico ha vissuto una giornata difficile, con Iveco che ha chiuso a -3,6%, Stellantis a -1,7% e Pirelli a -1,1%. Tuttavia, non tutte le notizie sono state negative. In controtendenza, Campari ha visto un incremento dell’1,6%, mentre Amplifon ha guadagnato l’1,3%. Anche Terna e Snam hanno chiuso con un +1,2%, dimostrando che ci sono ancora spazi di crescita in un mercato altrimenti in difficoltà.
La situazione attuale a Piazza Affari riflette un clima di incertezza che continua a influenzare le decisioni degli investitori. Con i mercati europei che seguono una traiettoria simile, l’attenzione è rivolta a come le politiche economiche e le tensioni commerciali globali si evolveranno nei prossimi giorni.