Milano: Cadavere trovato in casa del vicino dopo 2 settimane

Marta di Nardo, una donna di 60 anni scomparsa da oltre due settimane a Milano, è stata trovata morta nella casa del suo vicino nel palazzo Aler di via Pietro da Cortona 14, in zona Acquabella. Il cadavere, avvolto in una coperta, è stato scoperto in un soppalco all’interno della cucina. Durante il sopralluogo dei carabinieri, l’uomo di circa 50 anni era presente in casa, ma ha negato ogni responsabilità nella scomparsa della donna. Tuttavia, sono state trovate tracce di sangue nella sua camera da letto e successivamente il cadavere di Marta.

Il vicino portato in caserma per essere interrogato

Nel corso della serata, il vicino è stato portato alla caserma dei carabinieri di Porta Monforte, dove verrà interrogato dal pm Leonardo Sesti. Al momento della denuncia della scomparsa di Marta, avvenuta solo il 17 ottobre, non si avevano notizie sulla sua sorte da inizio mese.

Indagini in corso

Le indagini sono ancora in corso per fare luce su quanto accaduto a Marta di Nardo. I carabinieri della compagnia di Porta Monforte e del nucleo investigazioni scientifiche stanno lavorando sul caso, cercando di raccogliere tutte le prove necessarie per stabilire le responsabilità.

Un caso di cronaca che ha scosso Milano

La tragica scoperta del cadavere di Marta di Nardo ha scosso la città di Milano. La donna, scomparsa da oltre due settimane, è stata ritrovata morta nella casa del suo vicino. L’indagine in corso cercherà di fare chiarezza su questa vicenda che ha destato grande preoccupazione e sgomento nella comunità locale.

Il silenzio del vicino

Nonostante la presenza dei carabinieri e del pm sul posto, il vicino ha scelto di rimanere in silenzio riguardo alla scomparsa di Marta di Nardo. Sarà compito degli investigatori cercare di ottenere informazioni utili per far luce su questa tragica vicenda.

La comunità in lutto

La morte di Marta di Nardo ha lasciato la comunità di Milano in lutto. La donna, scomparsa da oltre due settimane, era molto conosciuta e amata nella zona. Ora la città attende risposte e giustizia per questa terribile vicenda.

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