Avvio negativo per la Borsa di Milano
La Borsa di Milano ha inaugurato la giornata con un segno negativo, registrando un calo dell’1,16% e portandosi a 36.639 punti. Questo avvio in discesa è stato influenzato dalle difficoltà del settore bancario, con MPS che ha subito una flessione significativa del 6,2%. Anche altri istituti di credito hanno visto i loro titoli scivolare: Bper ha perso il 3,1%, mentre Unicredit ha chiuso con un –2,7%.
Spread in lieve rialzo
Nonostante il calo dell’indice principale, lo spread tra Btp e Bund ha mostrato un leggero rialzo, salendo a 113 punti rispetto ai 112 della giornata precedente. Il rendimento del decennale italiano ha registrato una diminuzione, scendendo al 3,74% rispetto al 3,77% della chiusura di ieri, un segnale che potrebbe riflettere una certa stabilità nel mercato dei titoli di Stato.
Prezzi del petrolio in discesa
Il mercato del petrolio continua a mostrare segni di debolezza, influenzato dalle preoccupazioni legate ai dazi. Il Wti, con consegna a maggio, è sceso a 66,33 dollari al barile, registrando una flessione dello 0,93%. Anche il Brent, con consegna a giugno, ha visto una riduzione, scambiato a 69,53 dollari al barile, con un calo dello 0,87%. Queste fluttuazioni sono sintomatiche delle incertezze economiche globali.
In controtendenza, il prezzo del gas ha mostrato un leggero aumento. Ad Amsterdam, le quotazioni sono salite dello 0,6%, raggiungendo i 39,44 euro al megawattora, un segnale di una domanda che potrebbe rimanere sostenuta nonostante le incertezze economiche.
Mercati asiatici in difficoltà, Tokyo ai minimi da otto mesi
Le Borse asiatiche hanno chiuso una seduta pesante, influenzate dall’andamento negativo di Wall Street e dall’assenza dei listini cinesi, chiusi per festività. La paura dei dazi continua a pesare sui mercati, con timori che la politica commerciale di Donald Trump possa condurre a una recessione globale. In questo contesto, Tokyo ha registrato un crollo del 2,75%, toccando i minimi da otto mesi. Anche Seul ha chiuso in rosso, con un –0,86%, mentre Mumbai ha visto una flessione dell’1%, Hanoi del 3,75% e Bangkok del 2,6%. Sul fronte valutario, lo yen ha raggiunto i massimi in sei mesi sul dollaro, attestandosi a 146,06.
Il dollaro sotto pressione, euro in risalita
Il dollaro continua a perdere terreno, influenzato dai timori per la stabilità dell’economia globale a causa dei dazi imposti da Donald Trump. In apertura, l’euro ha guadagnato terreno, salendo a 1,1083 sul biglietto verde, con un incremento dello 0,2%. Anche lo yen ha visto un rafforzamento, portandosi a 146,30 sul dollaro, ai massimi da sei mesi. La sterlina e il franco svizzero hanno mostrato segni di stabilità, contribuendo a un contesto di mercato caratterizzato da incertezze e preoccupazioni.
Con l’attenzione rivolta agli sviluppi macroeconomici, si attende l’annuncio del tasso di disoccupazione dagli Stati Uniti, che potrebbe fornire ulteriori indicazioni sulla direzione dell’economia globale.