Il match tra Milan e Cagliari ha rivelato le fragilità della squadra rossonera. Dopo aver raggiunto il vantaggio con un gol di Morata, il Milan ha subito un contropiede letale che ha portato al pareggio di Zortea, segnalando problematiche tattiche e di approccio che concedono spazio a rinnovate critiche. La riflessione su questo incontro scava in profondità nei limiti della formazione e nel calo di concentrazione, elementi che dovranno essere affrontati per il futuro.
Il Milan, reduce da una vittoria nella Supercoppa, è tornato a deludere col Cagliari. I rossoneri avevano iniziato bene, portandosi in vantaggio al 51′ grazie a una rete di Morata, ma hanno visto il loro vantaggio sfumare in un amen. Solo quattro minuti dopo, al 55′, un contropiede fulminante ha portato Felici a superare l’intero campo in solitaria, culminando nel gol del pareggio di Zortea. È stato un colpo duro per la formazione milanista, che ha fatto emergere le sue problematiche sia a livello di gestione della partita, sia in termini di attitudine difensiva.
Nel primo tempo, il Milan è apparso disorganizzato e privo di incisività, mentre il Cagliari ha mostrato determinazione e capacità di sfruttare le debolezze avversarie. Durante il match, Conceiçao ha dichiarato di aver visto la sua squadra affrontare una delle performance più deludenti dall’inizio del suo mandato, un segnale chiaro che la strategia e l’approccio necessitano di un’analisi approfondita.
La fase del contropiede che ha portato al pareggio di Zortea racchiude perfettamente i limiti del Milan. Felici, recuperando un pallone nella propria area di rigore, ha intrapreso una corsa solitaria che ha messo in mostra l’assenza di interventi decisivi da parte dei difensori rossoneri. L’unico che ha cercato di contrastarlo è stato Fofana, ma la sua manovra è risultata inefficace e poco tempestiva. Il Milan, in questo frangente, è sembrato perdere ogni forma di coordinamento e concentrazione.
La fuga di Felici, insolitamente accolta da un vuoto difensivo, ha permesso al giovane attaccante di arrivare al limite dell’area avversaria senza alcun ostacolo, per poi servire un assist impeccabile a Zortea che ha colpito con precisione. Il gol che ha portato il punteggio sull’1-1 ha avuto il sapore di una beffa, un momento culminante di un match che doveva essere dominato dai rossoneri.
Dopo la partita, Mattia Felici ha commentato il suo intervento in campo, esprimendo la gioia di giocare a San Siro e affermando che la posizione occupata durante il match è la sua preferita. Felici ha usato la sua versatilità per creare occasioni, mostrando anche un’ottima visione di gioco. Questo episodio ha confermato che il Cagliari ha saputo approfittare delle disattenzioni del Milan, un elemento che dovrà spingere la squadra ad una profonda riflessione.
La sua capacità di accentrare il gioco e attaccare gli spazi ha destato l’attenzione, mentre il Milan sembrava impotente. Questa partita ha messo in luce non solo la bravura dei singoli del Cagliari ma anche le disfunzioni interne nella squadra milanista. Un ulteriore campanello d’allarme per un Milan che dovrà lavorare ad una maggiore coesione e concentrazione per evitare ulteriori cali di tensione nei momenti chiave delle partite.
Con il pareggio che ha lasciato nel nuovo tecnico e nei tifosi una sensazione di incompiuto, il Milan dovrà rientrare in campo con una nuova mentalità per affrontare le sfide future in campionato. La speranza è che il gruppo possa ricompattarsi e riprendere la rotta giusta, evitando gli errori evidenziati in questo incontro.