Nel giorno in cui il Milan festeggia i suoi 125 anni, la squadra rossonera regala ai suoi tifosi una prestazione da dimenticare. L’incontro contro il Genoa termina senza reti, 0-0, all’insegna di un gioco poco brillante che ha portato a fischi e contestazioni dai gradini di San Siro. La celebrazione, prevista per questo importante anniversario, si trasforma in un’amara riflessione sulla situazione della squadra, che continua a faticare nel trovare una sua identità sul campo.
Una serata di attese e speranze a San Siro
San Siro si presenta in una cornice di festa per il compleanno del club, con i tifosi pronti a sostenere la propria squadra. La formazione messa in campo da Paulo Fonseca vede l’inserimento di giovani talenti: in campo ci sono Liberali e Jimenez accanto a giocatori con più esperienza. Assente giustificato, l’infortunato Pulisic, mentre i nomi pesanti come Calabria, Hernandez, Morata e Musah restano in panchina, un chiaro segnale della necessità di una svolta. Tuttavia, l’approccio alla partita da parte dei rossoneri non è dei migliori. Il primo tempo si rivela piuttosto opaco, senza una chiara direzione.
I momenti salienti del primo tempo includono alcune situazioni di gioco dubbie, con il Milan che reclama un rigore per un fallo su Liberali e una manovra in area Genoa che avrebbe potuto meritare un penalty. L’arbitro Guida, comunque, mantiene una linea di giudizio incerta rendendo difficile l’interpretazione delle azioni. Il Milan sembra mancare di quel guizzo necessario per sbloccare la partita, e così il primo tempo si chiude senza emozioni, lasciando i tifosi perplessi.
Cambiamenti e tentativi di riscatto nella ripresa
L’inizio della ripresa segna un tentativo immediato di Fonseca di cambiare le sorti dell’incontro. L’ingresso di Alvaro Morata al 46’ per Abraham, il quale ha faticato a essere concreto davanti alla porta, rappresenta una mossa strategica per cercare di alzare il livello di gioco. Il Genoa, preparato sotto la direzione di Vieira, continua a difendersi con ordine, cercando di mantenere il controllo del match.
Nel secondo tempo, il Milan mostra segni di miglioramento. L’intensità aumenta e la squadra sembra finalmente trovare una certa reattività offensiva. Morata, in particolare, comincia a farsi notare: per due volte si avvicina al gol, colpendo una traversa e creando maggiore apprensione nella difesa genoana. La superiorità territoriale del Milan appare più marcata, ma il risultato continua a restare bloccato sullo 0-0.
Una resistenza coriacea da parte del Genoa
La gara prosegue con un Genoa che, pur limitato nel gioco offensivo, riesce a mantenere una solida difesa, impedendo ai rossoneri di concretizzare le proprie azioni. Vieira gioca le sue carte, sostituendo Vogliacco con Sabelli per cercare di dare freschezza al suo schieramento. Ma il miglioramento del Milan nelle ultime fasi di gioco non riesce a trovare la scintilla decisiva per piegare la resistenza avversaria.
L’epilogo dell’incontro è da brivido per i tifosi rossoneri: al 90’, Thiaw commette un errore di misura con un retropassaggio maldestro, ma Maignan è pronto a salvare la sua porta, evitando una clamorosa beffa. I 70.000 presenti a San Siro, visibilmente delusi, non possono sottrarsi dal fischiare la prestazione sottotono dei propri beniamini, chiudendo una serata che avrebbe dovuto essere di gioia con una riflessione amara sulla direzione intrapresa dalla squadra.
La disponibilità dei giovani e i cambiamenti forzati nel famoso club evidenziano una fase di transizione, che richiede tempo e pazienza. I tifosi, infatti, si aspettano ora una reazione adeguata per tornare a sognare con il loro Milan.