Mikel Arteta denuncia le molestie on line: “Devono essere sradicate dal calcio”

Mikel Arteta denuncia le crescenti molestie online contro atleti e famiglie, sottolineando l’importanza di combattere l’odio in rete e promuovere un clima di rispetto nel mondo sportivo.
Mikel Arteta denuncia le molestie on line: "Devono essere sradicate dal calcio" - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

Le molestie on line nei confronti di atleti e delle loro famiglie rappresentano un problema crescente all’interno del mondo sportivo. Mikel Arteta, tecnico dell’Arsenal, ha recentemente espresso la sua preoccupazione riguardo agli attacchi rivolti all’attaccante Kai Havertz e alla moglie, dopo che il giocatore ha commesso alcuni errori durante la partita di coppa d’Inghilterra contro il Manchester United. Questo episodio ha acceso un dibattito importante sulla responsabilità della comunità sportiva e sulla necessità di combattere il fenomeno dell’odio in rete.

Il caso di Kai Havertz: attacchi e conseguenze

Dopo la sconfitta rimediata contro il Manchester United, Kai Havertz ha subito una serie di attacchi sui social, assieme alla moglie Sophia, che attende un bambino. La donna ha pubblicato degli screenshot sui social in cui si possono trovare messaggi di odio, tra cui uno particolarmente inquietante, che augurava un aborto spontaneo. Queste azioni non solo mostrano la durezza con cui può essere trattato un atleta, ma rivelano anche una cultura tossica che dovrebbe essere affrontata. La situazione ha sollevato l’allerta all’interno del club londinese, il quale ha deciso di segnalare i messaggi offensivi alla polizia.

Arteta ha evidenziato che tali comportamenti hanno conseguenze devastanti, non solo sul benessere dei singoli giocatori, ma sul clima sociale che circonda il calcio. Il coach spagnolo ha chiesto a tutti di assumersi le proprie responsabilità nel combattere questa tendenza, riconoscendo che accettare o rimanere in silenzio di fronte a queste ingiustizie può portare a sviluppi preoccupanti.

La risposta dell’Arsenal: collaborazioni e azioni

Il club dell’Arsenal non si è limitato a condannare gli attacchi on line, ma ha anche avviato una collaborazione con una società specializzata nella lotta contro l’odio in rete, con l’obiettivo di identificare e mettere a processo gli autori di tali messaggi. Questa azione rappresenta un passo significativo per affrontare il problema e per mostrare un esempio a tutte le altre istituzioni sportive. La decisione di contattare le autorità dimostra anche un impegno concreto nel garantire la sicurezza dei propri tesserati e delle loro famiglie.

Arteta ha messo in evidenza come la responsabilità non ricada solo sul club o sui giocatori, ma su tutti coloro che interagiscono nel mondo del calcio, inclusi i media. Ogni attore della scena calcistica deve riflettere sul proprio ruolo e sul potere delle parole, dato che possono influenzare profondamente la percezione pubblica dei giocatori.

I tifosi e la responsabilità collettiva

L’allenatore ha richiamato l’attenzione sul comportamento contraddittorio di alcuni tifosi, che esprimono entusiasmo nei confronti di un giocatore per poi attaccarlo brutalmente a distanza di poco tempo. Arteta ha fatto riferimento a un episodio specifico, quando Havertz ha segnato un gol nel match del 27 dicembre, momenti in cui l’intero stadio ha tributato il suo sostegno. Questo comportamento di ossequio e condanna crea una cultura insostenibile e tossica attorno al gioco, che può avere conseguenze devastanti per i protagonisti sul campo.

Il tecnico ha anche evidenziato il ruolo fondamentale dei media e degli osservatori nel delineare la narrazione attorno al calcio e ha chiesto a tutti di riflettere su come le opinioni espresse possano influire sulla vita e sul morale degli atleti. La lotta contro l’odio on line deve diventare una priorità per l’intero ecosistema sportivo, affinché il calcio possa tornare a essere quello che dovrebbe: un gioco di passione, divertimento e rispetto.

Change privacy settings
×