Nell’intervista al Tg1 delle 20 di sabato 23 settembre, Giorgia Meloni ha fatto un bilancio dei primi 11 mesi del suo governo. Ha ammesso che i risultati sull’emergenza sbarchi non sono soddisfacenti, riconoscendo che si tratta di un problema complesso che richiederà ulteriori sforzi per essere risolto. Tuttavia, ha sottolineato di aver contribuito a migliorare l’immagine dell’Italia all’estero. Secondo Meloni, l’Italia è diventata più credibile, stabile e ascoltata, mentre prima era il fanalino di coda.
L’attacco dell’opposizione da parte di Meloni si concentra sul salario minimo e il Superbonus. Riguardo al Superbonus, la premier ha affermato che sono stati tolti centoquaranta miliardi di euro alla sanità, all’istruzione e alle pensioni per ristrutturare seconde case e castelli. Giuseppe Conte ha attaccato la “ditta Giorgetti-Meloni”, citando le stime riviste al rialzo dal Istat sul Pil per il triennio 2021-2023. Conte ha sottolineato che l’Italia è in crescita anche grazie al Superbonus, che ha creato posti di lavoro e investimenti.
Meloni ha anche difeso la decisione di ridurre la platea dei percettori del reddito di cittadinanza, affermando che è stata fatta la cosa giusta per distinguere tra chi può lavorare e chi non può. Chi non può lavorare riceverà ancora il sussidio, mentre chi può lavorare avrà l’opportunità di avere un lavoro e formazione.
Infine, Meloni ha affrontato il tema del salario minimo che ha unito l’opposizione. Ha convocato un tavolo di confronto a metà agosto e ha evidenziato che l’opposizione sembra scoprire solo ora la sua utilità. Ha espresso i suoi dubbi sul fatto che il salario minimo possa peggiorare la situazione per molti lavoratori anziché migliorarla, ma ha detto di aspettare la proposta del Cnel per valutarla meglio.