La celebre cantante italiana Mietta, pseudonimo di Daniela Miglietta, si apre in una lunga intervista al Corriere della Sera, rivelando i retroscena della sua carriera e le sfide personali. Dalla sua avversione per il ritornello di “Vattene Amore” fino al successo del singolo “Milano è dove mi sono persa”, scopriamo il percorso dell’artista attraverso gli anni.
Nella sua conversazione con il Corriere della Sera, Mietta rivela il suo scontro con il ritornello di “Vattene Amore”, un successo che l’ha resa una leggenda della musica italiana. “Il ritornello non lo sopportavo, mi dava fastidio, gli ho dichiarato guerra”, confessa l’artista, sottolineando come la maturità l’abbia portata a comprendere l’importanza dell’ironia nella vita.
L’artista, vincitrice al 39º Festival di Sanremo con “Canzoni”, svela il suo rapporto con il nome d’arte “Mietta”, inizialmente giudicato banale. Oggi, tuttavia, la cantante si è affezionata al nome che le ha regalato il produttore Claudio Mattone.
Mietta non è solo una voce iconica del passato: il suo singolo “Milano è dove mi sono persa” conferma il suo talento e la sua rilevanza nel panorama musicale contemporaneo. Confrontando l’artista di ieri con quella di oggi, emerge una carriera costellata di successi e evoluzioni.
Nell’intervista, Mietta rivela curiosità intriganti, dal rifiuto di Cocciante per il musical “Notre Dame de Paris” alla sua vittoria come miglior doppiatrice nel cartone Disney “Il gobbo di Notre-Dame”. La cantante confessa anche di aver sofferto di attacchi di panico, un aspetto della sua vita che ha affrontato attraverso la terapia.
Dotata di una voce da soprano, Mietta ha partecipato a otto edizioni del Festival di Sanremo, raggiungendo la notorietà nel 1989. Oltre alla musica, la sua carriera abbraccia la settima arte e la letteratura, con due romanzi all’attivo: “L’albero delle giuggiole” e “Tra l’acqua e l’olio”.