Mete Spaventose in Italia: il Dark Tourism nostrano

Mete Spaventose in Italia? Parliamone! Il turismo tenebroso si presenta come un trend globale in ascesa, dove le persone optano per mete associate non solo a morte, sofferenza e tragedie. Ma anche semplicemente a ufo, misteri o paranormale. Dunque non si parla più oramai di dark tourism come di qualcosa di morboso o irrispettoso. Parliamo infatti di mete che ttraggono appassionati del crime, del creepy, del mistero o anche del paranormale. Leggi di più a questo proposito sul Castello di Montebello e il fantasma di Azzurrina in Italia.

Mete Spaventose in Italia: il Dark Tourism italiano

Consonno: l’equivalente “Las Vegas” della Brianza

Negli anni ’60, l’Italia stava vivendo un’epoca di prosperità economica e benessere dilagante. Era l’era delle auto, delle televisioni, del ritmo “swing” e del rock’n’roll. Nel 1962, Mario Bagno, un visionario della Brianza, decise di riconfigurare la sonnacchiosa Consonno in una sorta di parco dei divertimenti.

Il suo ambizioso progetto prevedeva edifici sontuosi, ognuno in uno stile architettonico unico, un albergo, pagode cinesi sparse qua e là, un emporio di stile arabeggiante, sormontato da un minareto, e persino un castello medievale, oltre a un circuito automobilistico. In breve, stava nascendo un’attrazione di spicco per il turismo italiano. La maggior parte degli edifici era ormai completa quando, nel 1976, una frana devastò la strada principale, isolando Consonno e interrompendo il flusso di visitatori.

Per anni, Consonno rimase abbandonata a sé stessa, trasformandosi in una sorta di città fantasma. Di recente, l’Associazione Amici di Consonno sta attivamente rivalutando il sito e ha riaperto un accesso stradale, permettendo a curiosi e appassionati dell’inquietante di esplorare questa località dal fascino singolare.

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Le Catacombe dei Cappuccini a Palermo

Le catacombe dei Cappuccini a Palermo costituiscono una delle mete più affascinanti e gettonate del turismo tenebroso, un luogo dove il mondo dei vivi e dei defunti si intrecciano.  La storia di questo luogo è particolarmente intrigante: i frati cappuccini trovarono dimora nella chiesa di Santa Maria della Pace nel 1534 e stabilirono una fossa comune per seppellire i loro confratelli.

Tuttavia, il passare dei decenni ne fece svanire l’idoneità: nel 1597, i frati iniziarono la costruzione delle catacombe dietro all’altare maggiore, con l’intenzione di spostarvi anche i corpi che avevano trovato sepoltura nella fossa comune. Mentre eseguivano quest’operazione, rimasero sbalorditi dal fatto che ben quarantacinque corpi fossero rimasti intatti, mummificati in modo naturale.

Questo fenomeno fu interpretato come un segno divino, spingendoli a esporre i corpi in piedi anziché sepellirli. Nel 1783, le catacombe si aprirono anche ai laici: chiunque avesse i mezzi finanziari necessari per garantire l’imbalsamazione poteva affidare ai frati il corpo di una persona cara. Fu così che le catacombe, originariamente destinate solo ai cappuccini, si trasformarono in un museo della morte, visitabile ancora oggi. Uno degli ultimi corpi sepolti qui fu quello di Rosalia Lombardo, una bambina deceduta a due anni nel 1922 e celebrata come “la mummia più bella del mondo”.

Triora: il borgo delle streghe

Nel cuore della Valle Argentina, in Liguria, completamente circondato dal verde, emerge un borgo medievale pittoresco che porta con sé una storia struggente: è Triora, soprannominata anche “la Salem italiana”.

Proprio in questo contesto, nel 1587, si svolse una delle più estese e cruente caccie alle streghe mai viste in Italia, innesCata dal sospetto che alcune donne del villaggio fossero responsabili della terribile carestia che stava colpendo la popolazione. Vennero identificate venti donne, sottoposte a torture atroci per strappare loro altri nomi: alla fine, il numero di donne accusate superò la trentina.

Le donne delle famiglie nobili furono liberate, ma le altre rimasero imprigionate, e molte persero la vita a causa delle torture subite. Nel 1588, fu pronunciata una condanna a morte sul rogo per tutte le imputate, ma l’anno successivo questa sentenza fu misteriosamente annullata

Rimini, Castello di Montebello: il fantasma di Azzurrina

Rimini, Castello di Montebello: il fantasma di Azzurrina Guendalina prende il nome di Azzurrina nella leggenda per via dei suoi occhi azzurro cielo, ma soprattutto per il colore dei capelli: infatti la bambina era nata albina. Per quell’epoca essere albini significava essere streghe o demoni, la superstizione popolare collegava infatti l’albinismo a eventi di natura diabolica.

Secondo la leggenda, il 21 giugno del 1375 Azzurrina stava giocando a palla sotto gli occhi vigili delle sue guardie del corpo, e si dice che, rincorrendo la palla che le era sfuggita, cadde sulle scale. Al che, le guardie, sentito l’urlo proveniente dalle scale, corsero a controllare. Però, una volta arrivati alla scala non trovarono nessuna traccia della bambina, neppure della palla.

Si dice inoltre che ogni cinque anni, nel giorno dell’anniversario della morte della bambina, accadano eventi strani nel castello. Alcuni visitatori del museo del castello (aperto negli anni ’90) dichiarano di aver sentito dei rumori che ricorderebbero una risata di una bambina.

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