Le principali borse europee fanno registrare un calo nei loro valori, mentre si prepara a chiudere un anno di contrasti e incertezze. Milano ha aperto con un lieve rialzo dello 0,11%, mentre Francoforte si muove in pari con un decremento dello 0,03%. Anche le altre piazze europee mostrano chiaramente un andamento altalenante, con Londra , Madrid e Parigi che si apprestano a chiudere per metà seduta. In questa fase, i mercati tendono a risentire delle vendite, in un contesto complesso e incerto.
Una delle notizie più significative riguardanti oggi la macroeconomia europea è la crescita dell’inflazione in Spagna, che ha toccato il 2,8% a dicembre. Questo dato supera le attese, che si fermavano al 2,6%, e risulta essere decisamente più alto rispetto al 2% registrato nel mese di novembre. La situazione inflazionistica spagnola si pone sotto i riflettori in un momento in cui gli investitori stanno monitorando da vicino le economiche locali e le loro implicazioni sui mercati.
In questo scenario, è interessante notare che l’inflazione spagnola è tra le poche cifre macroeconomiche significative diffuse oggi, mentre l’attenzione si rivolgerà anche alle statistiche americane, come l’indice Pmi di Chicago e il manifatturiero della Fed di Dallas. Questi dati potrebbero avere un impatto rilevante sui mercati a livello globale, influenzando l’andamento delle borse nei giorni a venire.
Il mercato del greggio continua a segnare un calo, con il Wti che scende dello 0,47% a 70,27 dollari al barile. Anche il gas segue la stessa tendenza, con un ribasso dello 0,71% a 47,39 euro per MWh. Questi cali arrivano all’indomani dell’annuncio di Gazprom riguardante il transito di 42,4 milioni di metri cubi di metano in Ucraina, proprio a ridosso della scadenza dell’accordo di fornitura tra Mosca e Kiev. Queste dinamiche nel mercato delle materie prime sono rilevanti per gli sviluppi economici in Europa e le strategie politiche in corso.
Nel frattempo, l’andamento dell’oro mostra una flessione, arrivando a un valore di 2.615,83 dollari l’oncia, mentre il dollaro si rafforza e supera il valore di 0,96 euro e 0,79 sterline. Variamente, i mercati hanno bisogno di stabilità in questo periodo di transizione e l’andamento delle materie prime gioca un ruolo cruciale nell’equilibrio economico generale.
Analizzando i titoli di alcune aziende, si evidenzia un calo nei produttori di semiconduttori: Asm , Asml e Stm . Allo stesso modo, le azioni delle compagnie petrolifere mostrano un trend negativo, con Shell in diminuzione dello 0,37%, Bp al -0,32% e TotalEnergies al -0,25%. Contrariamente, Eni si distingue con un leggero incremento dello 0,31%.
Il settore bancario mette in mostra performance miste: Mps con un balzo del 1,53%, SocGen guadagna lo 0,73% mentre Credit Agricole e Unicredit crescono rispettivamente dello 0,6% e dello 0,52%. Tuttavia, ci sono anche cali, come quelli di Natwest e Banco Bpm . Questo panorama conferma che la chiusura dell’anno porta con sé una varietà di reazioni sul mercato, a testimonianza delle tensioni e incertezze accumulate nel corso dei dodici mesi.
Nel comparto automobilistico, infine, ci sono differenze significative: Volkswagen e Stellantis si muovono in positivo, mentre Porsche e Ferrari registrano ribassi. Ogni movimento nei titoli riflette le aspettative e le paure di mercato, mostrando come, anche in prossimità della chiusura annuale, il clima rimanga tutt’altro che omogeneo.