Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha recentemente preso la parola al Congresso nazionale di Azione, svoltosi a Roma, per discutere di temi fondamentali legati alla sicurezza e alla difesa dell’Europa. In un contesto internazionale sempre più complesso, Meloni ha sottolineato l’importanza di investire in spese militari, affermando che “le spese in difesa e sicurezza sono il prezzo della libertà”. La premier ha chiarito che, per garantire la propria sicurezza, è necessario riconoscere che questo comporta un costo.
Durante il suo intervento, Meloni ha risposto alle critiche di alcuni leader politici, in particolare di Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, che ha messo in discussione l’alleanza con gli Stati Uniti. “Ho sentito dire che gli Stati Uniti non possono essere nostri alleati. Ma è davvero questa la proposta? Rompere ogni forma di alleanza e sperare nella buona fede di altre potenze?” ha chiesto retoricamente Meloni, evidenziando l’assurdità di una visione che vorrebbe l’Europa come una “grande comunità hippie”.
La premier ha ribadito il suo impegno per l’unità dell’Occidente, affermando di non aver mai voluto sostituire gli alleati, ma piuttosto lavorare per rafforzare le relazioni con essi. Ha espresso gratitudine a Ursula von der Leyen per il suo sostegno a questa visione comune, sottolineando che la difesa dell’unità occidentale è un obiettivo cruciale.
Le critiche di Schlein
Elly Schlein ha prontamente risposto alle affermazioni di Meloni, definendo l’attuale governo come “improvvisato” e incapace di presentare una politica estera coerente. Secondo Schlein, l’esecutivo è in uno stato di confusione, con litigi interni tra i membri della coalizione e una mancanza di una posizione chiara sulla difesa comune europea. “Non riescono nemmeno a condividere una posizione sul piano di riarmo proposto”, ha dichiarato, evidenziando come l’unico punto di unione sembri essere la sottomissione agli attacchi e ai dazi imposti da Trump.
Schlein ha anche messo in discussione l’idea che non ci siano alternative all’asservimento a Trump, suggerendo invece che l’Europa dovrebbe puntare a una maggiore integrazione e autonomia strategica. “L’alternativa esiste: è necessario un grande piano di investimenti comuni per l’industria e la difesa”, ha affermato, criticando Meloni per la sua incapacità di affrontare il tema.
Il ruolo dell’Italia nell’occidente
Meloni ha chiarito che il suo obiettivo rimane quello di lavorare per l’unità dell’Occidente, un concetto che considera vitale per la sicurezza dell’Italia e dell’Europa. “Non sono qui per dare segnali di una possibile sostituzione degli alleati. L’Italia deve essere un attore attivo nella difesa dei valori occidentali”, ha affermato, cercando di rassicurare i suoi sostenitori sulla sua posizione.
La premier ha anche accennato a divergenze in merito ai dazi, sottolineando l’importanza di agire con razionalità e non per impulso. “Dobbiamo cercare un punto di equilibrio”, ha detto, evidenziando l’importanza di un approccio strategico e ponderato.
In un clima politico teso, le dichiarazioni di Meloni e le critiche di Schlein mettono in luce le sfide che l’Italia deve affrontare nel contesto della politica estera e della sicurezza, mentre il dibattito su come gestire le relazioni con gli Stati Uniti e la difesa comune europea continua a infiammare il panorama politico.