Medici proclamano sciopero nazionale contro la legge di bilancio 2025: un evento senza precedenti

Medici e personale sanitario proclamano uno sciopero nazionale di 24 ore il 20 novembre contro la legge di bilancio 2025, ritenuta insufficiente per affrontare le sfide del settore pubblico.
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La recente legge di bilancio per il 2025 ha suscitato forti reazioni nel settore sanitario italiano, in particolare da parte dei medici e del personale sanitario. La proclamazione di uno sciopero nazionale di 24 ore rappresenta l’apice di un malcontento crescente. Diverse associazioni sindacali, tra cui Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, criticano la manovra, definendola “deludente”. La protesta si svolgerà il 20 novembre ed è affiancata da una manifestazione contro le aggressioni agli operatori sanitari. Questo articolo analizza i motivi alla base di questa mobilitazione e le ripercussioni attese nel settore della salute pubblica.

Le critiche alla manovra di bilancio

I sindacati sottolineano come il testo della legge di bilancio per il 2025 presenti un evidente disallineamento rispetto alle promesse iniziali. I rappresentanti del personale sanitario, in una dichiarazione, affermano che il finanziamento preannunciato per il settore della sanità è stato notevolmente ridotto. I budget allocati non solo smentiscono le attese create nei mesi precedenti, ma minano anche gli sforzi del Ministero della Salute. Pierino Di Silverio, segretario di Anaao Assomed, insieme ai presidenti di Cimo-Fesmed e Nursing Up, ha espresso forti preoccupazioni riguardo alla pianificazione economica del Ministero dell’Economia, evidenziando un cambio di corso che potrebbe spingere molti professionisti a lasciare la sanità pubblica.

Al centro delle richieste dei sindacati si trova un aumento dell’indennità di specificità per i medici e gli infermieri, considerato insufficiente rispetto al crescente costo della vita. La manovra prevede un incremento delle indennità di 17 euro nette per i medici e 14 euro netti per i dirigenti sanitari nel 2025 e di 115 euro per i medici nel 2026, ma nulla per i dirigenti sanitari. Gli infermieri, dal canto loro, si vedrebbero riconoscere circa 7 euro nel 2025 e 80 euro nel 2026. Questi importi sono percepiti come irrisori rispetto alla gravità della situazione attuale.

Il fabbisogno sanitario nazionale

Un’altra questione sollevata dai sindacati è l’insufficienza del finanziamento per il fabbisogno sanitario nazionale. L’incremento proposto di 1,3 miliardi di euro è considerato lontano dai 3,7 miliardi inizialmente previsti. Questi fondi sono ritenuti non adeguati per affrontare le sfide critiche che il Servizio Sanitario Nazionale sta affrontando. Anche l’aumento delle borse di specializzazione, sebbene apprezzato, non è visto come una soluzione sufficiente per attrarre giovani medici a lavorare in un contesto che molti considerano problematico.

La mancanza di un piano straordinario per l’assunzione di nuovo personale e il blocco del tetto di spesa per il personale non fanno altro che aggravare la situazione attuale della sanità pubblica. La paura che si stia perdendo tempo prezioso per affrontare emergenze reali è un tema ricorrente tra i rappresentanti sindacali, che esprimono preoccupazione per un futuro in cui le carenze strutturali del sistema sanitario possano diventare irreversibili.

La protesta e le conseguenze per la sanità pubblica

La proclamazione dello sciopero e la relativa manifestazione sono il risultato di un processo di crescente frustrazione tra i professionisti del settore sanitario. Di Silverio, Quici e De Palma evidenziano come l’assenza di provvedimenti concreti e tempestivi metta a rischio non solo il personale, ma anche la salute dei cittadini. Le lamentele riguardano un numero sempre maggiore di aggressioni e violenze subite dagli operatori della salute, enfatizzando che la situazione attuale non può continuare in questo modo.

Con il personale sanitario sempre più in fuga verso opportunità migliori e con un servizio che si trova a dover gestire liste d’attesa interminabili, i sindacati intendono alzare la voce per chiarire ai cittadini la gravità della situazione. La riduzione dei fondi per la sanità pubblica e l’aumento dei finanziamenti destinati al settore privato sono dati che pongono interrogativi sul futuro della salute pubblica in Italia. La mobilitazione si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di un Servizio Sanitario Nazionale forte e ben finanziato, fondamentale per la salute collettiva.