Media e femminicidi: analisi di 24mila articoli e l’andamento altalenante della copertura giornalistica

Il fenomeno del femminicidio: l’attenzione dei media in altalena

Il fenomeno del femminicidio ha ricevuto una copertura mediatica altalenante nel corso dell’ultimo anno, come sottolineato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Secondo una ricerca condotta da Volocom, società specializzata in Media Monitoring, nonostante siano stati pubblicati oltre 24.000 articoli, trasmissioni radiofoniche e televisive sull’argomento, l’attenzione dei media segue il ritmo della cronaca e spesso diminuisce nei mesi in cui non si verificano casi di femminicidio.

Volocom ha analizzato il modo in cui i media raccontano questo drammatico fenomeno, che ha visto un aumento del numero di vittime a 105 nell’anno in corso. Durante il periodo preso in considerazione (novembre 2022-novembre 2023), si sono registrati picchi di attenzione, a partire dal mese scorso anno, in particolare durante la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con 775 citazioni. Il giorno con il maggior numero di citazioni è stato settembre 2023, quando la Commissione bicamerale d’inchiesta per il contrasto degli omicidi e della violenza di genere ha partecipato alla mostra del cinema di Venezia. In quell’occasione, il Presidente Mattarella ha definito il femminicidio una “intollerabile barbarie sociale”.

Tra le vittime di cui si è parlato di più, spiccano i casi di Anna Lisa Fontana, la 80esima vittima del 2023, bruciata viva dal suo compagno dopo una lite, e Vefa Klodiana, uccisa a pistolettate dall’ex marito. Anche sul web, il 25 novembre è stato il giorno in cui si sono registrate il maggior numero di citazioni, anche se nel mese di novembre 2023 gli articoli online sul femminicidio sono stati principalmente legati a fatti di cronaca. In particolare, il caso di Giulia Cecchettin, la 105esima vittima di femminicidio del 2023, ha scosso profondamente l’opinione pubblica e spinto la politica ad agire.

Analizzando la distribuzione delle fonti, si nota che le edizioni locali dei quotidiani nazionali dedicano maggiore attenzione al tema (61%), seguite dai quotidiani locali (26%). Le fonti nazionali rappresentano il 10% delle pubblicazioni, mentre i periodici citano il femminicidio in misura minore (3%).

In conclusione, nonostante l’importanza del fenomeno del femminicidio, l’attenzione dei media tende a diminuire nei periodi in cui non si verificano casi eclatanti. È fondamentale mantenere alta l’attenzione su questo grave problema sociale e continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica affinché si adottino misure concrete per prevenirlo e combatterlo.